Nell’ultima giornata del girone di andata il Bologna ospita al “Dall’Ara” il Genoa al cospetto di 25.095 presenze, incentivate anche grazie alla solita lodevole politica di promozioni volte a portare quanta più gente possibile allo stadio.

La Curva Costa inizia già a cantare mentre i giocatori si stanno ancora riscaldando sotto una leggera pioggerellina dalla quale anche i tifosi cercando di difendersi dando corpo ai primi cori. Il rientro negli spogliatoi dei calciatori è preceduto dal saluto alla sua tifoseria che ricambia con la speranza di infondere grinta e coraggio. Poco dopo si consuma un altro tradizionale rito bolognese, quello della sciarpata che accompagna l’ingresso delle squadre in campo, questa volta impreziosita da diverse torce accese che creano una coltre di fumo dietro la quale sventolano tante bandiere. Tifo vocale invece concentrato inizialmente contro gli ospiti che prontamente ricambiano, poi lentamente l’attenzione si focalizza su altri temi, mentre intensità e continuità vanno scemando sul lungo periodo a causa dell’andamento della gara in campo. Non viene però mai meno il sostegno per Thiago Motta e i suoi ragazzi, a fronte degli spettatori di altri settori che a pochi minuti dalla fine cominciano già ad abbandonare i gradoni per eludere la ressa e il traffico, ci pensa un colpo di coda dell’eterno De Silvestri a pareggiare i conti premiando e facendo esplodere di felicità chi non ha mai smesso di crederci.

Ottima la presenza genoana che si aggira su circa 2.500 spettatori al seguito, che hanno in pratica esaurito in poco tempo tutta la scorta di biglietti messi a loro disposizione. In quanto a performance di tifo, la loro è senza dubbio la migliore della stagione 2023/24: mai un attimo di sosta, livello canoro molto alto, pochi attimi pausa, non c’è insomma proprio nulla da dire. Diversi anche i battimani, partecipazione uniforme e costante di quasi tutto il settore mentre le varie bandiere, di varie dimensioni, sventolano senza posa per tutto il tempo, escluso quando vengono rimpiazzate da un bel tappeto di sciarpe a colorare la Curva San Luca.

Quando i liguri avevano ormai fatto la bocca alla vittoria, in zona Cesarini devono accontentarsi di un pareggio, senza che questo pregiudichi il sincero applauso finale alla squadra, che si reca a sua volta sotto il settore per ricambiare e ringraziare.

Finisce qui la prima parte della stagione e non c’è nemmeno troppo tempo per perdersi in bilanci o progetti futuri, visto che il Bologna è atteso già a metà settima in quel di Firenze per i quarti di finale di Coppa Italia contro la Fiorentina. Volendo cercare per forza un responso, la migliore risposta al quesito la offrono i tifosi che hanno già polverizzato i biglietti a loro disposizione per questo sentito derby dell’Appennino. Così come allo stesso modo positiva si può giudicare la risposta del pubblico di fede genoana, tornato in grande spolvero da quando il sodalizio e la piazza tutta sono stati liberati dal logoro rapporto con l’ex patron. Anche senza queste ingombranti e controverse presenze, il Genoa sta riuscendo ugualmente a raggiungere i suoi obiettivi e soprattutto tenendo viva la speranza di un miglioramento futuro, fuori da quell’eterno sopravvivere nella mediocrità del recente passato.

Luigi Bisio