Per la 26esima giornata di Serie A, allo stadio Renato Dall’Ara si registra il tutto esaurito nella sfida tra il Bologna e la Lazio. Dalla Capitale sono attesi quattromila tifosi circa, un numero davvero importante che funge da ciliegina sulla torta in una serata che – una volta tanto – restituisce un minimo di dignità alla nostra, sgangherata, massima divisione. Almeno per l’impatto visivo, non certo per quello che si vedrà sul terreno di gioco.

Il pubblico felsineo conferma la sua ottima media stagionale, che si aggira sulle ventimila presenze. Una piazza che, malgrado campionati piatti e senza grandi sussulti ormai da diversi anni, riversa sulle gradinate tutta la sua incrollabile passione per il calcio. E, più in generale, per lo sport. Lo specchio di una tradizione che tra stadio e palazzetto rende il capoluogo emiliano un vero e proprio crocevia quando si parla di attaccamento.

All’ingresso delle squadre la Curva Andrea Costa si “accende”; diverse torce producono un effetto davvero notevole. Sarà che è sempre più raro vederne, ma gli spettacoli pirotecnici restano sempre una delle migliori coreografie. Sicuramente quella che non si può sbagliare. Inoltre hanno il valore di mettere in evidenza tutto il sistema mediatico che in generale è pronto a condannare un coro o uno striscione politicamente scorretto, salvo poi utilizzare foto o immagini di una torciata per i loro spot, facendo – di fatto – apologia di un reato (sic!). Durante i novanta minuti il sostegno dei rossoblù sarà buono, alternando cori di lunga durata a manate e a diversi cori a rispondere. Oltre ai tradizionali insulti rivolti agli storici nemici biancocelesti.

Laziali che, come detto, si presentano in Emilia numerosi e colorati. Tante bandiere, sciarpe fatte roteare in diverse occasioni e un tifo che si mantiene sempre su buoni livelli, ben coordinato dagli Ultras Lazio.

Alla fine l’unico spettacolo sarà quello offerto delle due tifoserie. La partita si chiude con un noioso 0-0, specchio del nostro derelitto calcio e pessimo spot per chiunque ami ancora questa disciplina. Dopo gli ultimi sfottò, i supporter emiliani abbandonano lo stadio, mentre per quelli ospiti bisognerà attendere una quarantina di minuti. Nulla da segnalare sotto l’aspetto dell’ordine pubblico.

Fabio Bisio