In un momento di crisi di risultati e malumori montanti fra una parte della tifoseria verso la società, il “Dall’Ara” di Bologna ospita una sfida a suo modo cruciale fra i rossoblu padroni di casa e il Lecce. Un vero e proprio spareggio salvezza che richiama quasi 25.000 spettatori sugli spalti. Qualche vuoto giusto un po’ nei distinti e in Curva San Luca e un colpo d’occhio che tutto sommato è positivo e piacevole considerata la mediocrità in cui annaspa questa piazza da anni.

Al fischio d’inizio la Curva Andrea Costa, cuore caldo del tifo di casa, si colora grazie all’accensione di un paio di fumogeni rossi e blu al centro del settore, mentre tutto attorno si alza il solito stuolo di sciarpe sempre molto suggestivo. Al netto dei dissapori di fondo, la tifoseria ha scelto di mettere al bando le polemiche e nel momento del bisogno, tifare compatta a sostegno della squadra, nella speranza e con la voglia di darle quella spinta necessaria a spuntarla in campo. I novanta minuti insomma come atto di fede, il tempo per le contestazioni è altro.

Passato il picco di colore iniziale, il tifo si assesta sui soliti standard con cori per la squadra che si protraggono con continuità e buona potenza per tutta la gara, inframezzati da alcuni sfottò all’indirizzo degli avversari.

Passando proprio al settore ospiti, la prevendita è andata esaurita, con la scorta di 2.500 biglietti letteralmente polverizzata, tanto che s’è reso necessario aprire anche il settore contiguo solitamente usato come zona cuscinetto e aperto appunto solo a fronte di richieste superiori alla norma. Si calcolano in 3.500 circa, alla fine, i leccesi e iniziano a tifare già un’ora prima dell’inizio della partita. Anche per loro diversi sono i cori rivolti al sostegno della propria squadra, alla stessa maniera si evidenziano con qualche fumogeno poi lanciato in campo, mentre una ventina di bandiere a due aste irrobustiscono il colpo d’occhio già enfatizzato dalla prima linea degli Ultrà Lecce dove si presentano tutti rigorosamente a petto nudo, visti i quasi 30 surreali gradi di questa metà di Ottobre. Tifo assordante per loro che spesso riesce a giocarsela testa a testa, in termini di intensità, con quello bolognese. Soprattutto è notevole l’impatto quando tutti battono le mani all’unisono, momenti in cui le braccia rimangono alzate per diversi secondi andando a formare una sorta di coreografia umana molto apprezzabile.

La partita in campo finisce con un classico 2-0 in favore del Bologna, risultato importantissimo per i rossoblu che ora dovranno recarsi a Monza per ridare corpo alle proprie quotazioni, molto più difficile per il Lecce che riceve una Juventus con il dente avvelenato dopo la recente eliminazione in Champions League.

Luigi Bisio