Pioggia, pioggia e ancora… pioggia: il giorno di Bologna-Torino presenta un menù fisso già dalle prime ore dall’alba, continuando senza soste fino a notte inoltrata. In un paese normale, per rispetto verso un pubblico pagante che non ha copertura (o meglio: solo i fortunati della tribuna), si sposterebbe la partita. In un paese normale appunto. In realtà, in un paese normale, nel 2025 ci sarebbe la copertura ovunque ma in quanto atipici, agli ultras resta uno dei pochi rituali non cancellati dal calcio moderno. Inzupparsi fino alle ossa e giocarsi qualche altro giorno di lavoro, dopo quelli già immolati per anticipi o posticipi assurdi. Non resta che consolarsi con l’illusione che ciò possa costituire una delle poche forme di resistenza al cambiamento coatto della sociologia del tifo.
In molti rinunciano dunque, ma c’è comunque una bella cornice di pubblico, considerando meteo e clima scandalosi. Da Torino arriva un manipolo che non supera le 300 unità, ma che è comunque molto compatto e colorato. C’è una porzione di campo palesemente inagibile, ma si gioca lo stesso.
Il bello è che nonostante tutto viene fuori anche una bella partita, piena di colpi di scena: vince il Bologna, dopo una girandola di emozioni incredibile. Inevitabile che sugli spalti la situazione cori non sia al top. Ma dalla parte di casa, complice una vittoria assurda, i cori continueranno fino a notte fonda: facendo una lunga gara con la pioggia, a tema “vediamo chi molla per primo”.
Testo di Stefano Brunetti
Foto di Luigi Bisio