Sempre rivolti verso gli spalti a scattare, siamo sempre in cerca di nuove realtà da scoprire senza troppo badare a numeri e categorie, passando dal calcio (se vogliamo chiamarlo così) d’élite a quello più casereccio, genuino e per veri intenditori. È proprio questi che rende straordinariamente unico il nostro movimento nazionale che, passando da una curva stracolma di serie A a gruppi risicati nelle divisioni regionali, riesce sempre a offrire realtà e spunti meritevoli di attenzione.

In questa bella domenica invernale, con un piacevole sole che indurrebbe la maggior parte delle persone a un aperitivo, una passeggiata sul mare, sul corso oppure una scampagnata fuori porta, noi appassionati del mondo ultras, cediamo invece e come sempre al richiamo del rettangolo verde, immaginandone intorno una presenza ultras che ci porta a mettere qualsiasi altra alternativa in secondo piano.

Si gioca di domenica mattina a Molfetta, orario scomodo per tutti ma che, una volta tanto, non è dettato dal calcio moderno ma dalle esigenze della compagine casalinga del Borgorosso, che deve conciliare i suoi impegni con altre squadre che giocano nello stesso impianto sportivo, lo storico “Paolo Poli”.

La curiosità maggiore è quella di vedere all’ opera e dal vivo i sostenitori ospiti, certo della loro presenza avendoli visti in diverse foto di questo campionato. Posso dire che le attese non sono state assolutamente deluse, anzi gli ultras del San Severo, seppur in poche unità, dopo aver fatto ingresso nel settore un paio di minuti prima del fischio d’inizio, hanno tifato senza soste per tutta la gara, nonostante il risultato avverso maturato sul rettangolo di gioco. Ottime le manate con cui hanno accompagnato l’incitamento e nonostante fossero appena sei persone, li ho sentiti bene anche quando mi sono spostato sotto la tribuna, dalla parte opposta rispetto al loro settore. Hanno persino intonato alcuni cori durati per diversi minuti, ricordando e onorando con altri cori gli ultras diffidati. Un coro mi è piaciuto in particolare, quello con cui hanno evidenziato la loro presenza ovunque, al di là di risultati negativi della loro squadra e al di là delle categorie “minori” (per la cronaca, si tratta del campionato di Promozione pugliese).

Sul fronte locale, al di là di alcuni tifosi sparsi in tribuna, ho notato la presenza di una decina di ragazzini volenterosi in gradinata, che hanno intonato qualche coro con l’ ausilio di un rumoroso tamburo. Una domenica alternativa, una domenica da cui torno soddisfatto per aver scoperto due nuove realtà nel mio bagaglio di conoscenze.

Testo e foto di ErreDi