Canta che ti passa?!? – A qualcuno potrebbe sembrare anacronistico questo volantino, soprattutto dopo la prima vittoria (giunta ieri sera, ndr) dell’era Iaconi brothers. Un successo forse liberatorio, di certo corroborante per la classifica, per il morale e per una tifoseria che, al pari della squadra, solamente in quest’ultimo campionato ha dovuto subire alcune delle peggiori umiliazioni della sua lunga e tribolata “carriera”, e non certo per colpe proprie.

Purtroppo però, nonostante la vittoria in terra veneta, i nostri guai non sono finiti, e non stiamo parlando di classifica o di trasferte vietate.

La verità è sempre la stessa, e anche oggi, se dovessimo fare una disamina della situazione, saremmo costretti a ripetere le stesse cose che -noi e pochi altri- diciamo da anni fra lacrime amare e incazzatura generale. E con ogni probabilità, questo lo dovremo fare ancora per molto, molto tempo, almeno fino a quando al comando di questa sgangherata società ci saranno certi personaggi.

 

Fortunati quelli cui basta un successo -o una prova incoraggiante- per passare da uno stato d’animo all’altro, dimenticando all’istante il male storico del nostro Brescia.

Avanti Brescia!   

Scrivi che ti passa?!? – A proposito di questa gestione sciagurata (ma di certo non imprevista), alla vigilia di Brescia vs Cittadella c’è ancora chi, riferendosi ai vertici societari e alle loro demenziali porcate, ha il coraggio di sostenere questo concetto: “Certo la società ha qualche responsabilità, ma suvvia!, in giro c’è di peggio”.

Qualche responsabilità???

C’è di peggio???

Forse costoro si riferiscono alla situazione apparentemente disastrosa del Bari, con una società ormai fallita (a causa della gestione ignobile di una famiglia molto simile a quella di Ospitaletto), e una squadra addirittura senza un centro sportivo e costretta per questo ad allenarsi sul litorale pugliese.

Una realtà sprofondata nell’abisso, esattamente come la nostra (da noi manca solo la consapevolezza), ma rinnovatasi magicamente, e nonostante tutto, grazie ai propri tifosi. A loro infatti va il grande merito di aver saputo trasformare uno stato di rassegnazione totale in uno di entusiasmo eccezionale, riempiendo uno stadio fino a ieri ancor più deserto del nostro.

Oppure, gli stessi “conservatori” succitati si riferiscono a un’altra società praticamente fallita, quella dell’Ascoli.

Anche qui, dopo la “dipartita” dei vertici societari tanto contestati dagli Ultras (ultimi baluardi, non lo dimentichiamo), la piazza si è rianimata incredibilmente, riuscendo nel miracolo di riempire uno stadio vetusto (proprio come il Rigamonti) e in una categoria “inferiore” alla nostra.

In entrambi i casi sono bastati degli avvicendamenti ai vertici societari per far rianimare quella fiammella che a Brescia parrebbe ormai spenta in maniera definitiva, ma che così non è.

Allora vale la pena farsi una doverosa domanda: dove sono le situazioni peggiori della nostra?

Di certo, qualcuno si è già scordato tutto ciò che è accaduto negli ultimi mesi/anni a causa di questa società immonda e, a questo punto, innominabile. Ci riferiamo a un elenco di malefatte e di “scivoloni” talmente ampio, variegato e controproducente da sembrare inverosimile o frutto della nostra fantasia (mai stati così lucidi e presenti, sia chiaro!).

Vicissitudini forse per qualcuno indescrivibili, ma che hanno portato l’attuale Leonessa sull’orlo del baratro più profondo.

Ovviamente, dal punto di vista mediatico e/o professionale, è più facile -e più favorevole- stare al gioco della società spostando le responsabilità su squadra, singoli giocatori ed ex-allenatori, piuttosto che martellare (secondo coscienza e negli interessi della tifoseria/città tutta) fino allo sfinimento una famiglia discutibile e contestabile -per tanti motivi- almeno da dieci anni, se non oltre.

Mai un passo indietro…

C’è solo un capitano Ancora una volta, le dichiarazioni più autentiche sono quelle di Marco Zambelli che, dopo una dura contestazione all’allenamento, in occasione della quale c’erano tutti tranne i dirigenti del Brescia Calcio (ma va?!), ha ammesso candidamente i limiti di questa situazione paradossale: “Senza voi tifosi non ce la possiamo fare”, chiamando ancora una volta a raccolta la truppa e sostituendosi -di fatto- ai più quotati (e ben pagati) dirigenti della società, i quali dovrebbero ogni tanto avere le palle di assumersi le proprie responsabilità, evitando così di imboccare la stampa con dichiarazioni fuorvianti, e di delegare il tutto a uomini riconosciuti e stimati immensamente (non solo perché bresciani DOC); questo per una questione di serietà, di serenità e soprattutto di dignità, non per altro.

Oltretutto, quanto detto da capitan Zambelli significa una sola cosa: a Brescia, l’ultimo punto di riferimento utile sopravvissuto è quello legato alla tifoseria.

Un segnale da una parte incoraggiante (riconosce -finalmente e fino in fondo- il valore e l’importanza dei tifosi/Ultras bresciani che, probabilmente a loro insaputa, diventano a questo punto decisivi per il futuro stesso della Leonessa e della società); dall’altra però inquietante (riassume e certifica le critiche, le ragioni e le verità da noi denunciate negli ultimi quindici anni).

Un altro attestato di stima e di conferma, quindi, in particolar modo per chi questo concetto lo sostiene da sempre.

Meditate gente, meditate…

A testa alta, sempre…

V-I-T-T-O-R-I-A! – Anche se la cosa non è ancora “ufficializzabile”, si profila un’altra importante vittoria per quanto riguarda il mondo Ultras in generale, e il nostro gruppo in particolare.

Ci sono infatti delle novità significative riguardo ai Brescia 1911 che, già dalla prossima partita casalinga, potrebbero ritornare “compattamente” allo stadio.

È presto però per entrare nei dettagli e rendere pubblici i particolari di quanto accennato.

In ogni caso, possiamo parlare di vittoria solo per un semplice fatto: nonostante l’accanimento dimostrato -in particolar modo nei confronti del nostro gruppo- in tutti questi anni da questo sistema repressivo tipicamente italiano (rappresentato a Brescia dai soliti noti), tanti ragazzi, alcuni anche molto giovani, continuano a battersi per i propri diritti e per quelli del resto della tifoseria; cosa questa per niente scontata, soprattutto in un momento storico/sociale come quello attuale in cui tanti (troppi) tendono a isolarsi e a farsi i cazzi propri.

Noi non abbiamo mai avuto dubbi al riguardo, sia per quanto riguarda l’impegno, la determinazione e la coerenza dei nostri “affiliati”, sia per quanto riguarda il lavoro dei nostri agguerriti avvocati.

Aggiornamenti nelle prossime puntate.

Del resto, come ha detto Mister Bergodi di recente: “Il tempo è (spesso) galantuomo…”

Avanti Ultras!

Ultras Brescia 1911 Ex-Curva Nord

[Fonte: Brescia 1911]