La notizia è recente, riguarda l’ultimo incontro di campionato fra Carpi e Perugia: 13 tifosi perugini sono stati raggiunti da daspo. La versione della questura la si può leggere in questo articolo di “Perugia Today”, a margine invece il comunicato della “Brigata Ultrà” sulla vicenda.

 

A seguito dei fatti MAI avvenuti in data 26 marzo 2017 allo stadio di Carpi, il gruppo Brigata Ultra’ tiene a precisare che si sta subendo un vero e proprio abuso di potere da parte di chi l’ordine pubblico dovrebbe garantirlo.
Purtroppo visto che viviamo in uno stato di polizia non è così.
Ci siamo recati a Carpi con i biglietti nominativi, accrediti emessi dalla società calcio Carpi e biglietti in più di persone che all’ultimo momento non sono potute venire.
Come accaduto in occasione di altre partite giocate fuori casa abbiamo chiesto, con tranquillità ed educazione, di poter effettuare un cambio nome con coloro che erano sprovvisti di biglietti, ma che comunque avevano tutti i requisiti per essere accolti (tessera del tifoso e documenti d’identità).
Purtroppo i signori che rappresentano la legge a Carpi non hanno sentito storie rifiutandosi di farci entrare a quel punto dall’interno è stato chiesto di poter uscire per tornare tutti a Perugia.
In un primo momento i responsabili delle forze dell’ordine raccoglievano la nostra richiesta e chiamavano le navette per riportarci ai nostri mezzi, successivamente un loro dirigente dava l’ordine di fare entrare tutti all’interno del settore ospiti.
Il tutto è avvenuto con la massima tranquillità e non con il chiaro intento di fare disordini (come riportato dai media e verbalizzanti).
Pertanto non si capisce questa presa di posizione del tutto infondata e immotivata.
Si fa presente che tutti i provvedimenti di daspo sono stati emessi a dire degli inquirenti su immagini e riprese che noi imputati non possiamo vedere (MA IL DIRITTO ALLA DIFESA DOVE STA?)
Tutto quanto detto e scritto è stato tranquillamente confermato dalla squadra Digos di Perugia presente a Carpi.
Se sbagliamo paghiamo ma così no, non si accetta, non è così che si dovrebbe fare carriera.