Se è vero che tutte le strade portano a Roma, tante sono pure quelle che portano a Nocera. Il 16 ottobre 2022 nella città campana si è infatti giocato il match tra i padroni di casa e i pugliesi del Brindisi, partita che balzò agli onori della cronaca per i pesanti incidenti che nel prepartita videro coinvolte le due tifoserie.

Da quegli episodi di cronaca sono partite le immancabili indagini che, a distanza di mesi, sia ai molossi che ai brindisini sono costate numerosi Daspo, che variano da un minimo di un anno fino ad un massimo di ben otto.

La giustizia è tale quando con equilibrio misura la gravità dei fatti e poi, attraverso un’attenta valutazione, adotta le conseguenze ritenute più opportune, soppesando comportamenti dolosi o colposi di tutti gli attori coinvolti, anche di chi è preposto a garantire l’ordine pubblico. Perché in questo caso, le dinamiche raccontano anche di gravi lacune di tali soggetti. In quest’occasione odierna brindisini, rievocando una massima latina, per il match interno contro l’Altamura, si presentano con un eloquente striscione: “Summum ius summa iniuria”, il sommo diritto è somma ingiustizia. Cosa racchiude questa massima? Il diritto, portato alle estreme conseguenze, senza i necessari adattamenti al caso concreto, può portare a sostanziali ingiustizie. Al fine di evitare questi pericoli è necessario bilanciare il principio della giustizia col criterio dell’equità, ossia della giustizia nel senso stretto del termine.

Venendo più specificatamente all’attualità, sentiamo troppe volte pronunciare, in maniera a dir poco superficiale, il termine “tifoserie minori” per catalogare ed indicare magari quelle tifoserie le cui squadre di appartenenza militano in categorie più basse rispetto a quelle più seguite. Nulla di più sbagliato! Basterebbe un’analisi meno superficiale per rendersi conto che proprio quelle realtà definite genericamente come “minori”, abbiano ben poco da invidiare a quelle sotto le luci dei riflettori per meriti calcistici e non certo propri. Non bisogna mai lasciarsi persuadere da giudizi ingenerosi nei loro confronti, il più delle volte espressi dopo averle osservate poche volte o sulla scorta di simpatie e antipatie personali. Mai sottovalutare quel lavoro immenso necessario, in queste basse categorie, per creare aggregazione e tradizione laddove è difficile far attecchire le radici proprio in ragione di questi campionati anonimi, le cui scarse emozioni portando i giovani a riversare i propri interessi verso altre realtà, altre categorie e altri quanto maggiori stimoli o interessi.

In tutti questi anni non sono mancate le circostanze che mi hanno dato le possibilità di seguire il percorso ultras di Altamura e Brindisi, due tifoserie che nonostante la poco esaltante serie D, hanno sempre mostrato un forte attaccamento ai propri colori, andando oltre le sfortunate vicissitudini sportive, a dir poco incongrue rispetto a quello che di buono si è sempre visto sugli spalti. Quale occasione migliore per assistere ad un incontro in cui proprio queste due tifoserie si ritrovano a confronto, tra l’altro in una sfida di alta classifica, ad una manciata di punti dal primo posto?

Il settore ospite quest’oggi è occupato da un centinaio sostenitori. Una bella realtà quella creata dai ragazzi di Altamura, artefici davvero di un importante percorso in questi ultimi anni che li ha visti crescere di spessore sia in casa che in trasferta. Bandierine sempre in movimento durante tutti i novanta minuti e un tifo senza soste caratterizzato da tanta voce e continui battimani, rigorosamente senza l’ausilio del tamburo.

I padroni di casa, dall’altra parte della barricata, non hanno bisogno certo di presentazioni. La Curva Sud Michele Stasi quest’oggi risulta ben gremita, regalando un notevole colpo d’occhio soprattutto nella parte centrale. Durante l’ingresso in campo delle squadre, il settore si colora grazie alla presenza di molteplici bandieroni, ma dopo i primi cori a sostegno dei biancoazzurri, seguiranno dodici minuti di silenzio, per le dodici pesanti diffide giunte in settimana ad alcuni esponenti del tifo brindisino in seguito appunto alla trasferta di Nocera. Durante tutto l’arco della gara il sostegno è sempre continuo, con il gol iniziale che ha di certo contribuito ad animare e rinfrancare gli animi, soprattutto nella prima parte di gara. Di impatto inoltre i battimani, che molto spesso sono serviti per ricompattare il settore in particolar modo durante i momenti di stanca. Rispetto tra le due tifoserie, con scambio di applausi reciproci, quando entrambe con uno striscione hanno ricordato lo storico ultras brindisino Antonio Sembiante detto “Puppulino”, scomparso in settimana a causa di un malore.

Catello Onina