Il mese di novembre propone un calendario fitto di appuntamenti interessanti, iniziando già dalla prima domenica del mese con la sfida tra Brindisi e Fasano, valevole per la decima giornata del campionato di serie D girone H, che ritorna a disputarsi a distanza di una stagione.

Una categoria, la serie D in cui si disputa quest’incontro, che se vogliamo va stretta ad entrambe le tifoserie, accomunate da simili sorti sportive tra cattive gestioni e campionati anonimi, ma che sono divise da un rapporto tutt’altro che di rispetto. Lo sa bene purtroppo anche l’Osservatorio Nazionale sulle manifestazioni sportive, a cui non sfugge l’incrocio, segnalandolo tra quelli a rischio alle locali autorità. Alla fine, scongiurato il divieto di trasferta per la tifoseria ospite e con esso il rischio di assistere ad un monologo sugli spalti, ai fasanesi viene imposta la limitazione di soli 200 biglietti, ovviamente venduti in poco tempo dall’apertura della prevendita. Di questi tempi si sa, dinnanzi alla palese incapacità di chi dovrebbe gestire la sicurezza degli eventi sportivi, meglio sapersi accontentare con amara rassegnazione, piuttosto che assistere al nulla totale. Fermo restando che quando qualcuno volta le spalle a scorte di biglietti ridicole o altre situazioni capestro, non lo si può di certo biasimare.

“Più difficile è la battaglia, più grande sarà la vittoria: Carica Ragazzi”, è lo striscione che espongono gli ultras brindisini dinnanzi agli spogliatoi nei giorni che precedono la gara. Nonostante l’ultima posizione occupata in classifica, anche a causa della dura penalizzazione inflitta ad inizio campionato, tutto l’ambiente crede nell’impresa salvezza, facendo quadrato attorno alla squadra. Per l’occasione la Curva Sud risponde presente offrendo un bel colpo d’occhio e proponendo un bel gruppo compatto al centro dei gradoni.

Il nuovo corso dei biancoazzurri, messo alle spalle il progetto unitario Curva Sud, sembra proporre delle ottime credenziali, comunque sempre molto legate al passato. È un contesto “curvaiolo” in cui emergono nuovamente le sigle dei singoli gruppi, Eterna Fedeltà, Messapici e Legione, dove un importante ricambio generazionale ha permesso di tenere botta alle numerose diffide piovute negli ultimi anni. Un conto salato da pagare oggigiorno, un duro testa a testa che evidenzia tuttavia il buono stato di forma della tifoseria e la voglia di confronto che non è mai mancata nel contraddistinguere l’indole della tifoseria brindisina.

Il loro tifo non delude le aspettative con il solito repertorio fatto di manate, pirotecnica, bandiere e partecipazione totale. Capace di non demordere nemmeno nelle fasi di calo, grazie all’utilizzo del tamburo che ha permesso di rifiatare in molte circostanze, e il lavoro di impostazione e organizzazione degli spazi proposto dai gruppi, tale da riprendere la partecipazione attiva dell’intera curva in maniera molto semplice, quando se ne presenta la necessità.

Dalla parte opposta, i fasanesi non stanno di certo a guardare, in una delle trasferte più sentite, non solo per la vicinanza ma soprattutto per un discorso territoriale. Guadagnano il settore poco dopo il fischio di inizio, entrando in maniera compatta e sistemandosi dietro lo storico striscione degli Allentati, quest’oggi nel format casalingo. Non cedono di un centimetro per tutta la durata della gara, nonostante sul terreno di gioco il risultato non si metta a loro vantaggio. Una sciarpata, classici cori forti a ripetere e tanti battimani sono la prova che, al di là del risultato, la loro passione non affievolisce mai.

Fra un coro e l’altro naturalmente immancabili gli sfottò e gli insulti tra le due tifoserie, un aspetto di certo prevedibile considerate le antipatie reciproche, che hanno saputo accrescere la competitività sugli spalti e arricchire del giusto sapore questa sfida.

Dopo il triplice fischio finale, il risultato di 2-0 a favore dei padroni di casa sancisce la prima vittoria in campionato per il Brindisi, che in questo momento del campionato può risultare determinante più mentalmente, che ai fini della classifica. Dall’altra parte animo opposto tra i sostenitori fasanesi, che non mancano di farsi sentire dalla propria squadra al rientro negli spogliatoi, prendendo di mira soprattutto il mister Iannini, il quale non ha mai goduto delle simpatie della piazza.

Catello Onina