Mentre la Svizzera continua a tremare (una serie di terremoti hanno infatti scosso la nazione, ndr), la seconda metà del campionato di Super League è stata inaugurata da alcune partite piuttosto insolite. Prima di una sorprendente decisiva sfida al “Tuilière” di Losanna domenica, mi sono recato al “Wankdorf” di Berna per un improbabile incontro cruciale per la salvezza, tra gli Young Boys di casa e l’FC Winterthur.

Un campione che presto verrà detronizzato ?

BSC Young Boys-FC Winterthur. Qualche mese fa, questa partita sarebbe stata definita sbilanciata. I bernesi avevano, nell’ultima occasione, superato in scioltezza il pallido Winterthur consolidando il proprio inesorabile primato in classifica e dirigendosi verso il sesto titolo dal 2018…

Questo fino alla ripresa della stagione a luglio, una stagione in cui lo Young Boys si sta rivelando la brutta sorpresa del campionato, sbagliando completamente l’inizio dell’anno calcistico, inanellando sconfitte in campionato, fino a ritrovarsi ultimo in classifica, subendo inoltre qualche sonora sculacciata in Champions League.

Di fronte, l’FC Winterthur non se la passa molto meglio in verità, dato che si trova all’ultimo posto, a due punti dai rivali del Grasshopper di Zurigo con cui si giocherebbe gli eventuali playout, e a sette punti dall’Yverdon-Sport, la prima squadra a salvarsi qualora il campionato finisse oggi.

Atmosfera gelida

Il freddo pungente decima il pubblico Gäub-schwarz (giallo e nero nel dialetto bernese), con la spianata dello stadio che si presenta tristemente vuota un’ora prima del calcio d’inizio. Va notato che gli Young Boys hanno conservato l’enorme orologio del vecchio “Wankdorf”, demolito nel 2001, rimasto fermo all’ora e al risultato della partita per il titolo del 2018, il primo in 32 anni di storia del sodalizio bernese.

Treno speciale per i Rot-Wiis (rosso e bianco) ospiti che alle 16:45 possono raggiungere il loro settore in processione. Appreso dello spettacolo pirotecnico che si stava organizzando sul lato Winterthur e visto il tifo che andava prendendo forma su tutta l’Ostkurve (la curva bernese), frenetica montava l’attesa di vedere le due fazioni riscaldare l’atmosfera…

Con mia grande sorpresa, lo stadio si è riempito molto rapidamente, con le tribune quasi piene quando dagli altoparlanti è partito il riff di “Hie”, brano cantato dal gruppo rap bernese Wurzel 5. Mentre i giocatori entrano in campo, invece, nell’Ostkurve vengono sollevati cartoncini gialli e srotolati enormi striscioni con la scritta “Niemaus uf Gäh” (“Mai mollare”), così come nel settore degli ospiti spicca la scritta “Tüfelskerel! Passgranate! Siegesdonner!” (Diavoli! Granata di passaggio! Tuono della vittoria!”) nel settore degli ospiti.

Un incendio… rapidamente spento

In curva ospiti alcune persone incappucciate accendoo dei fumogeni, mentre altri dei razzi… che purtroppo vengono stati deviati dalla rete e atterrano a caso, alcuni perfino colpendo di striscio gli stessi giocatori del Winterthur! Passata la tempesta, viene osservato un minuto di silenzio in memoria di due ex giocatori dello Young Boys. Un silenzio punteggiato dalle imprecazioni di alcuni giocatori dello Zurigo, che ha provocato l’ira dei sostenitori bernesi.

In campo, i gialloneri locali hanno tentato la fortuna, senza riuscire a trovare la via della rete prima della fine dei novanta minuti. I giocatori del Canton Zurigo invece, sebbene messi all’angolo, hanno cercato di creare qualche opportunità di rimessa, tra cui un gol annullato per fuorigioco. La “Bierkurve”, da parte sua, ha srotolato uno striscione con la scritta “Euse Bock, eusi verantwortig. Entchuldigung” (“La nostra stupidità, la nostra responsabilità. Scusate”) per scusarsi per gli eventi legati ai razzi “impazziti” all’inizio della partita.

Al triplice fischio si giunge così con uno 0-0 che non giova certo al Winterthur, che vede crescere il distacco in classifica generale dal Grasshopper, vincitore a sorpresa a Sion.

Testo e foto di Maxime Michelet