Riparte ufficialmente anche la Serie D con il turno preliminare di Coppa Italia, così quest’oggi mi reco nella patria del sommo poeta Giacomo Leopardi e precisamente a Recanati, dove si disputa il derby Recanatese-Castelfidardo nell’insolito orario delle 18, molto probabilmente posticipato per il perdurare del gran caldo estivo.

In mattinata, proprio per questo decido di andare al mare con la donna a Porto Recanati, un paesino sulla costa adriatica distante appena 13 km dal posto dove si giocherà l’incontro. Per evitare ritardi o imprevisti, alle 16:30 decidiamo di andare via per raggiungere appunto Recanati, ubicata appena di più nell’entroterra marchigiano.

Arrivo fuori il Nicola Tubaldi che mancano ancora quaranta minuti al fischio d’ inizio e vedo già una ventina di persone che aspettano l’apertura dei botteghini sotto il sole, la maggioranza persone anziane. Finalmente alle 17:30 una svogliata strappa-biglietti apre con molta calma il botteghino, incurante di qualche protesta degli spettatori che chiedevano a cosa fosse dovuto questo inspiegabile ritardo. La risposta secca ed acida è stata che dipendeva dalla società e che avrebbero fatto meglio ad andare al mare invece di dar fastidio qui. Quindi oltre a pagare i 10 euro del biglietto, il cliente, tanto ormai di questo si tratta, deve stare pure zitto e non protestare. Personalmente ho avuto meno difficoltà, riuscendo ad entrare quando mancava un quarto d’ora all’inizio dell’incontro.

Castelfidardo dista circa 12 km da Recanati per cui i biancoverdi presenti nel settore ospiti, una parte di tribuna divisa in due, saranno circa 70-80 di cui la metà ultras, i quali entrano tutti insieme quando manca poco al fischio d’inizio. I padroni di casa sono una ventina e prendono posto nella piccola curva dello stadio “Tubaldi”. A livello coreografico i recanatesi sventolano due bandieroni più un altro paio di bandierine, mentre gli ospiti sventolano una bandiera con la dicitura Ultras.

Nel primo tempo entrambe le tifoserie partono facendo cori accompagnati da battimani, aiutati dal ritmare dei tamburi; gli ospiti sembrano essere di poco più continui ed i cori hanno un’intensità maggiore dato il numero e la copertura che di certo li aiuta. Però purtroppo, dopo un quarto d’ora cominceranno le pause da entrambe le parti ed il tifo risulterà discontinuo per gran parte della prima frazione. C’è da dire che comunque i giallorossi di Recanati sventolano i due bandieroni in maniera continua.

Nel secondo tempo la musica non cambierà poi di molto ed il tifo risulterà sempre discontinuo su entrambi i lati dei settori. Nonostante ciò offriranno battimani e mani alzate e sempre un continuo sventolio di bandiere, soprattutto i padroni di casa.

Al minuto 66 la partita, fin qui avara di emozioni, si sblocca con il gol ospite ed è bella l’esultanza del settore riservato ai biancoverdi. Per i minuti successivi appaiono più costanti, ma poi torneranno a fare pause alternate a cori. Il Castelfidardo viene raggiunto nei minuti finali dal gol del pareggio recanatese e questa volta è il pubblico giallorosso ad esultare per questo gol insperato.

Si giunge cosi direttamente ai calci di rigori senza passare dai supplementari, come da regolamento, ed i giocatori ospiti sbagliano la bellezza di quattro rigori, facendo esultare i settori locali (curva e tribuna).

Alla fine i 22 in campo andranno ad applaudire le rispettive tifoserie per il supporto ottenuto, anche se i castellani intoneranno il coro “Noi vogliamo gente che lotta”.

La mia personale conclusione è che le due tifoserie, cresciute molto negli ultimi anni, specie considerando che parliamo comunque di due realtà piccole nel vasto panorama dilettantistico, quest’oggi potevano fare di più a livello corale, anche perché i numeri li avevano, numeri che, per una partita di coppa Italia in pieno agosto, non erano da poco.

Marco Gasparri.