Dopo un’estate caratterizzata da feste e celebrazioni (vent’anni saranno anche per molti, ma di certo non saranno mai per tutti!, soprattutto se passati all’insegna di battaglie, proteste, confronti, e iniziative fuori dal comune), dopo aver affrontato incontri, dibattiti, proteste, trasferte inaspettate, ecc., archiviata purtroppo anche la Coppa Italia, dopo tutto questo e molto altro ancora ci ritroviamo improvvisamente alla vigilia dell’ennesimo campionato, che per noi -inutile dirlo- sarà ancora una volta particolarmente tribolato (a proposito: c’è ancora qualcuno che ha il coraggio di definirci un gruppo… virtuale!? Si faccia avanti, please!).

Abbiamo già detto del tentativo di Cellino di escluderci dal Rigamonti.

Abbiamo sempre parlato del sistema repressivo che colpisce -in primis- quei gruppi che sono rimasti coerenti col proprio passato, senza però ignorare un futuro -ahinoi- sempre più labile e incerto, e proprio per questo particolarmente scomodi a chi vuole aumentare il controllo sociale con forme di ricatto quantomeno discutibili, nel tentativo di cancellare ogni possibilità di dissenso, soprattutto quello di piazza.

Abbiamo già ribadito il fatto di non volere fare la tessera del tifoso, sebbene questa scelta ci penalizzi oltremodo e ci precluda la possibilità di seguire tutte le partite del Brescia, sia in casa, sia in trasferta, in uno dei campionati che si annunciano fra i più avvincenti degli ultimi vent’anni (in ogni caso, quest’anno c’era una ragione in più per schifarla: la maniera con cui è stata utilizzata da Cellino per impedirci di fare l’abbonamento).

Abbiamo già detto tutto questo e molto altro ancora, oggi perciò parleremo di una trasferta che -nostro malgrado- non potremo affrontare.

Infatti, per alcune ragioni facilmente intuibili, domenica non saremo protagonisti a Cagliari, nemmeno se -per assurdo- domani dovessero aprire la trasferta anche ai non tesserati (a ora i biglietti per la trasferta sono appannaggio solo di chi ha la tessera).

Una trasferta così attesa e delicata non può essere di fatto organizzata in pochi giorni, soprattutto da un gruppo numericamente “ristretto” come il nostro; in aggiunta, bisogna considerare il periodo dell’anno particolarmente ostico e la distanza percorribile solo con aerei o traghetti, già ieri quasi inaccessibili ai più.

Per la cronaca, sono almeno due anni che aspettiamo questa trasferta, e non tanto perché si voglia/debba dimostrare qualcosa a chicchessia (è già stato detto tutto allora, nel bene e nel male), ma semplicemente perché certi concetti vanno affermati sempre, e le rivalità, alcune in particolare, vanno onorate anche -e soprattutto- in trasferta.

Inoltre, di fronte a noi avremmo avuto uno dei gruppi più longevi, orgogliosi e combattivi della storia Ultras italiana, che nonostante le recenti vicissitudini di natura repressiva, continua a difendere un ideale che dovremmo inseguire tutti, nessuno escluso.

La popolarità del campionato italiano, lo sanno tutti, ha avuto origine da alcuni elementi precisi.

I primi che ci vengono in mente sono: 1) prezzi popolari; 2) partite giocate in giorni, periodi e orari decenti, così da permettere a tutti di organizzarsi per tempo; 3) rivalità storiche/di campanile; 4) possibilità (per quanto aleatoria) di raggiungere un traguardo importante anche per una società di provincia; 5) facilità di acquisto dell’abbonamento e del biglietto di ingresso; 6) assenza di divieti eccessivi o addirittura deleteri; 7) passione e atmosfere uniche; 7) presidenti tifosi della propria squadra; 8) calciatori bandiere; 9) ecc.

Quando vengono a mancare alcuni di questi elementi, se non addirittura tutti, il calcio si sgonfia e perde gran parte del suo fascino, si riduce a un insulso teatrino destinato a pochi eletti, e anche i tifosi più fedeli sono costretti a subirne gli effetti nefasti.

Per questo domenica non saremo a Cagliari, con nostro grande rammarico.

Per questo continueremo a provare un odio profondo per questo calcio moderno.

Noi non ci saremo ma… Avanti Ultras Sempre!

P.S. Anche la trasferta di Milano (ovviamente sponda rossonera) al momento è “congelata” (sembra pazzesco, ma vi ricordiamo che anche nel 2011, anno di introduzione della famigerata tessera, ci fu vietata incredibilmente).

Vedremo la prossima settimana come reagire a questo ennesimo sopruso.

Diabolik: infine, lasciateci esprimere la solidarietà alla famiglia di un Ultras della Lazio scomparso tragicamente da poco.

Un ragazzo che nei primi anni duemila, con il gruppo degli Irriducibili, ha condiviso con noi e molti altri alcune delle più importanti battaglie fatte in Italia per i diritti degli Ultras.

In questi casi le parole e gli striscioni servono a poco, e rischiano di scadere nella retorica.

Vogliamo però condannare con forza l’eccesso mediatico riservato alla vicenda, e in particolare lo zelo della Questura di Roma che ha negato a molti l’ultimo saluto destinato a un rivale storico.

Ultras Brescia 1911 Ex-Curva Nord

Brescia 21/08/2019