Che i tempi siano cambiati ormai ce ne siamo fatti una ragione, il calcio non è quello di venti anni fa, ma neanche quello di dieci anni fa. Si vive in parte di ricordi con quell’insana speranza di poter un giorno rivivere sui gradoni certe emozioni. Ed allora in molti hanno provato a respirare il calcio “pane e mortadella” sui gradini di un campo di periferia, pronti a seguire la squadretta del quartiere oppure una squadra espressione di ultras e tifosi. Ripartire dal basso consci che a certi livelli non si può, purtroppo, più parlare di sport ma di affari.

Anche le rivalità sembrano annacquate e ciò è inevitabile viste le difficoltà ad avere un confronto sia dentro gli stadi, sia fuori. A meno di non correre il serio rischio di chiudere bottega e passare qualche anno a fare delle sane ma poco piacevoli passeggiate verso la questura di turno. Criminali, teppisti, violenti, gli aggettivi si sprecano così come esiste una piena tolleranza verso chi sta portando il nostro calcio verso una ingloriosa fine.

Preambolo a parte, tra livornesi e cesenati esiste ben poca simpatia, dovuta più che altro ad un bel testa a testa verificatosi tra le due squadre ai tempi della serie C. Due tifoserie che all’epoca erano tra le top della categoria e che diedero vita ad un duello leale ed appassionato. Oggi i numeri sono in calo, all’epoca fece scalpore l’esodo di circa 9000 livornesi al Manuzzi, oggi gli ospiti sono circa 250. La Curva Mare continua a tenere botta, è assente il lungo striscione delle WSB sostituito dalle pezze, la geografia della curva è cambiata ma in definitiva gli ultras delle due squadre sono sempre presenti per sostenere al propria squadra e per ricordare i tempi che furono.

L’ingresso degli ultras ospiti avviene pochi istanti prima dell’inizio delle ostilità, il tempo di aprire le pezze amaranto da tenere rigorosamente in mano, fare gruppo e poi via alle danze mettendo subito i chiaro i rapporti con la tifoseria rivale.

La Curva Mare accoglie i giocatori in campo con una fumogenata e tante bandiere fatte sventolare sia nella parte inferiore, sia in quella superiore. Un paio di cori per caricare la squadra, poi c’è da rispondere ai rivali odierni per alimentare quella rivalità che fa piacere far tornare a galla.

Entrambe le tifoserie ci danno dentro di brutto, i  livornesi sono un gruppo compatto che si fa notare per un bel bandierone sventolato con costanza e per qualche bandierina che ogni tanto spunta a centro gruppo. I cori sono continui, pochi sono i momenti di silenzio anche se pagano più del dovuto il fatto di essere posizionati nella parte inferiore del settore dove la voce rimbalza inevitabilmente sulla vetrata.

La Curva Mare si fa forte dei numeri a propria disposizione, del resto nonostante il periodo poco brillante delle tifoserie italiane, i cesenati stanno portando avanti un progetto serio e vedendo i risultati, anche vincente. Per loro, tanti cori verso la squadra ed un paio che esaltano la propria terra, quella Romagna alla quale viene dedicata una sciarpata per tempo.

Il risultato sul campo sorride ai padroni di casa che festeggiano con la squadra sotto tutti i settori dello stadio.

Da segnalare anche il gruppo dei Casual Cesena che si fanno notare per cori, battimani e le immancabili offese ai rivali odierni.

Valerio Poli