Chissà come sarebbe stata questa sfida tra Campobasso ed Ascoli, se fosse stata giocata nella sua “normale” collocazione, cari miei lettori: mi sapete dare risposta a questi turni infrasettimanali in Serie C?

Nonostante tutto, in questo martedì sera, si registrano quasi 3.500 presenze in Contrada Selva Piana, con un buon colpo d’occhio per quanto riguarda l’anello superiore della Curva Nord Michele Scorrano.

“Il silenzio fa rumore”, dice un famoso detto, lo si evince dai primi cinque minuti di (non) “tifo” degli ultras campobassani, che scelgono questa forma di protesta, dopo le ultime pessime prestazioni negative della loro squadra, al termine degli stessi si leva al cielo un emblematico “meritateci!”, che raccoglie un gran numero di voci all’interno del settore.

Quando parte il sostegno degli ultras rossoblu, la loro prestazione risulta di gran lunga migliore in confronto all’ultima uscita casalinga col Pineto: ampio e variegato il repertorio canoro, ai loro grandi classici si aggiungono dei cori secchi “lanciati” di recente, oltre all’eterno “Campobasso spezzato”, cavallo di battaglia della Nord e al tipico coro in dialetto locale, praticamente un inno nazionale per loro.

Nella ripresa il tifo parte leggermente in sordina, ma gli ultimi quindici minuti sono notevoli, grazie alle marcature della loro squadra che fanno alzare i decibel. Resta positivo lo sventolio dei bandieroni nell’arco dei novanta minuti, ma anche la sciarpata effettuata a metà del secondo tempo (per l’occasione si vede anche accendere una torcia), mentre al fischio finale, la loro squadra li applaude per il sostegno ricevendo in campio un emblematico: “vi vogliamo così!”

Circa 150 sono i tifosi ascolani che giungono questa sera nel settore ospiti del Molinari. Il contingente ultras bianconero posiziona le proprie pezze qualche minuto dopo il fischio iniziale di partita. Formano un bel quadretto dietro le insegne di Ultras 1898, Black Line, Avanguardia, Cecco Vive, Shanghai ed Educazione Ascolana. “Belle facce” dietro i drappi, il loro tifo invece viene accompagnato dall’utilizzo di un tamburo, ben utilizzato nell’arco della gara, vari cori sono dedicati sia al “Picchio”, sia alla loro città, sia agli amici diffidati, ma si sentono anche cori di sfottò verso i rivali della Samb. Il picco di decibel lo si raggiunge quando, in varie occasioni, viene bersagliato il patron Pulcinelli e non a caso, a metà del secondo tempo, viene srotolato anche uno striscione che invita a rimettere ad altre mani il sodalizio marchigiano.

A livello visivo, si distinguono per due bandieroni, sventolati ai lati del gruppo centrale, oltre a un altro paio di bandierine e un due aste. Tante le manate, al fischio finale invece, a causa della sconfitta della loro squadra, riprende corpo la contestazione allargata anche nei confronti della squadra, tenuta a distanza dal settore con cori inequivocabili.

Tralasciando i cori politici contrapposti di entrambe le curve, non si segnalano cori diretti offensivi o di scherno.

Francesco Passarelli