Dopo le fatiche di Coppa Italia Dilettanti, è tempo di campionato per questo Campobasso in lotta su tutti e due i fronti. Oggi la prima di due difficil sfide, allo Stadio Romagnoli dove ospita l’Aurora Alto Casertano che, nella partita di andata, rifilò tre clamorose reti alla compagine rossoblu.

Complice la giornata quasi primaverile, si rivede una buona cornice di pubblico nell’impianto campobassano, con circa 8/900 presenti che presenziano tra tribuna e Curva Nord Michele Scorrano. Il settore popolare casalingo in particolare, saluta i propri undici in campo effettuando una buonissima coreografia: 100 bandierine rosse affiancate ad altrettante bandierine blu, unite all’accensione di vari fumogeni degli stessi colori e dall’esposizione dello striscione “LOTTA E VINCI!”, spettacolo semplice nella sua realizzazione ma riuscitissimo.

Altro dato positivo, nella zona occupata dai gruppi organizzati si nota un notevole afflusso di persone rispetto alle precedenti uscite, cosa che avrà ovviamente ripercussioni positive anche sul supporto vocale nel corso dei novanta minuti di gara.

Classica scaletta canora per gli ultras rossoblu, notevoli e costanti i cori per la squadra, ma non si dimenticano gli amici diffidati ed il movimento ultras in generale col classico “libertà per gli ultrà!”; grosso seguito anche il celebre “Campobasso spezzato” mentre, nella ripresa, puntano per lo più su cori secchi e vari battimani.

Oltre alla buonissima coreografia, il colore è rinforzato anche da una bella sciarpata effettuata nel secondo tempo, oltre che dall’accensione di qualche fumogeno; sempre al loro posto i simpatici due aste visti di solito così come i bandieroni, oggi aiutati a restare in alto dalle forti raffiche di vento.

Al fischio finale è festa tra squadra e tifosi del Campobasso, che conquistano tre punti importanti in ottica campionato, con i cori della Curva che si prolungheranno fino a 15 minuti dopo il fischio finale.

Niente da segnalare per quanto concerne la tifoseria ospite, settore a loro dedicato mestamente vuoto, se non fosse per la presenza di un solitario steward che si gode tranquillamente la partita.

Francesco Passarelli