Tra 200 biglietti concessi ai tifosi del Campobasso per la partita di andata e 150 ai tifosi della Cavese per la partita di ritorno, si può dire con certezza che qualcosa non quadra nella gestione dei biglietti delle partite di calcio: i settori ospiti del Simonetta Lamberti di Cava dei Tirreni e del Tonino Molinari di Campobasso sono in realtà molto più capienti, provano solo e in tutti i modi di scoraggiare lo spostamento (legittimo) dei tifosi nel nostro “Bel” paese.
Non avendo riscontri sulla partita di andata in terra campana, se non l’assenza della tifoseria molisana (annunciata e spiegata tramite comunicato), l’attenzione di questa semifinale della Poule Scudetto Serie D è tutta in questa sfida di ritorno giocata in quel di Contrada Selva Piana a Campobasso, in un improbabile giovedì pomeriggio e anche qui sarebbe bello capire su quale criterio si sia deciso l’orario di disputa della partita…
Nonostante tutto, sono circa 1.500 i presenti per questo incontro che si ripropone dopo parecchi anni, esattamente dal 10 febbraio 2002, quando molisani e campani si affrontarono per l’ultima volta nella vecchia Serie C2.
Buona presenza nel settore popolare della Curva Nord Michele Scorrano, che si fa notare positivamente con lo sventolio dei bandieroni per tutto l’arco dei novanta minuti, sia quelli dei gruppi principali nella zona centrale (Bad Brainz ed N.F.O.), ma anche dai gruppi che presenziano nelle balconate (Balconata Sfarfuglio e Gruppo Nzallanut). A livello corale, qualche decibel nel primo tempo per via del gran caldo giunto anche a queste altitudini; molto meglio nel secondo tempo grazie anche alle varie azioni offensive della squadra sotto il loro settore. Molto belli i battimani così come i cori secchi che ne sono conseguiti. Dall’esterno del Molinari bisogna riportare l’esposizione di uno striscione di saluto ad un ragazzo di San Benedetto venuto a mancare di recente, legato da amicizie personali con vari esponenti della tifoseria campobassana.
I supporter della Cavese entrano nel settore ospiti con quindici minuti di ritardo, causa i continui controlli a cui sono stati sottoposti prima sulla strada verso il capoluogo molisano e poi all’ingresso dello stadio. Fin dall’ingresso così come nel restante arco della gara, non mancano gli sfottò prontamente ricambiati dai padroni di casa, fatti oggetto anche di uno striscione di scherno.
Nel primo tempo in cui staziono nei loro pressi, ampiamente positivo il sostegno che offrono alla loro squadra: un ottimo mix di cori continui e secchi coadiuvati dall’utilizzo del tamburo. A rappresentarli centralmente lo striscione CIBÈ TIENI DURO, in sostegno ad un ragazzo vittima di un incidente e costretto a giocare la sua partita più importante in un letto d’ospedale.
Numerose accensioni di torce in varie fasi della partita e di un “bombone” a fine primo tempo, a livello visivo gli ospiti si vanno notare anche per varie bandiere e bandieroni, così come un emblematico LE PARTITE LA DOMENICA ALLE 15, messaggio importante da ribadire in tempi come questi dove ci si è quasi rassegnati agli orari e ai giorni assurdi del calcio.
Nei secondi giri di lancette, pur spostandomi dall’altro lato del campo, riesco a sentire il loro tifo in varie occasioni, mentre fino al fischio finale restano sempre in alto bandiere, bandieroni e due aste.
Al termine della gara, le squadre salutano i propri tifosi sotto i rispettivi settori con la Cavese che, nonostante questa vittoria esterna per 3-2, cede il passo in semifinale complice il 5-2 subito tra le mura amiche. Finisce qui una stagione comunque stupenda, coronata con il tanto agognato ritorno in C e chiusa fra gli applausi dei sostenitori blufoncè.
Tanti applausi anche per il Campobasso che vola dunque verso la finale, a contendersi lo scudetto con il Trapani. Si gioca di domenica alle ore 18 a Grosseto, anche qui si potrebbe dire tanto sulle sfuggenti logiche di certe scelte, fortemente penalizzanti soprattutto per i tifosi siciliani.
Testo e foto di Francesco Passarelli