Sono sincero: non è stato facile scrivere questa tifocronaca, ho aspettato qualche giorno in più per metabolizzarla perché Daniele non è solo una di quelle persone che ho avuto la fortuna di conoscere direttamente, ma anche qualcuno con cui ho condiviso presenza sugli spalti e in varie iniziative da lui direttamente organizzate.
Daniele, per tutti “il Presidente”, ci ha messo la faccia non solo per il suo gruppo, ma anche per la rinascita del Campobasso Calcio attraverso l’associazione “Noi siamo il Campobasso” (di cui era appunto il presidente) che, dopo l’ennesimo fallimento, quando pochi intimi erano rimasti al capezzale dei rossoblù, promosse la ripartenza con la formula dell’azionariato popolare. Ben voluto da tutti, se n’è andato in silenzio, lasciando di stucco i suoi cari e gli amici con cui ha condiviso gli spalti nel corso degli anni.
L’omaggio organizzato nel prepartita dalla società rossoblu ha emozionato tutti i presenti, mentre la Curva Michele Scorrano, quella che è stata la sua seconda casa, per almeno 15 minuti ne ha cantato il nome per accompgnarlo con tutto l’affetto possibile all’ipotetico terzo anello da cui, si spera, possa continuare a sostenere e difendere la squadra del suo cuore, così come ha sempre fatto in vita.
Dopo questo doveroso e riconoscente abbraccio alla sua figura, estensivamente allargato a tutti i suoi cari per colmare con affetto e rispetto il vuoto lasciato, ripartiamo dunque dall’inizio di questa tifocronaca ovviamente dedicata a Daniele!
Campobasso-Entella comincia all’esterno del Tonino Molinari, con la posa della targa d’intitolazione dello stadio allo storico presidente artefice della promozione in Serie B. Vari gruppetti di ragazzi della Nord, invece, contestualmente alla giornata mondiale della consapevolezza sull’autismo, distribuiscono agli ingressi di curva e tribuna 3.000 spillette auto-prodotte in cambio di un’offerta. Tutto il ricavato verrà poi destinato a varie associazioni che operano proprio nel campo dell’autismo, mentre vengono esposti anche due striscioni, il primo solamente all’esterno dello stadio (e ringrazio per la foto i gruppi organizzati), il secondo portato direttamente in campo dalla rosa del Campobasso FC.
La pioggia fa cessare il tifo? Risposta negativa, la pioggia è sì davvero gelida, ma il tifo degli ultras campobassani resta positivo lungo tutto l’arco della partita, anche perché i tifosi normali, alle prime avvisaglie di maltempo, scendono tutti nell’anello inferiore.
Dopo i doverosi omaggi al “Presidente”, seguono venti minuti di buon repertorio canoro a sostegno della squadra, mentre dopo le due reti subite dal Campobasso, si levano cori per la città in generale e per gli amici diffidati. I cori per la squadra riprendono nel secondo tempo, senza dimenticare i classici in dialetto locale e l’immancabile “Campobasso spezzato”. Al fischio finale è chiaro il “meritiamo di più”, che non lascia adito a equivoci.
Sul piano visivo, il forte vento e la pioggia non aiutano certamente lo sventolio di bandiere e bandieroni. Molto meglio nella ripresa grazie anche alla cessata pioggia, quando si vede una bella sciarpata che colora molto bene la parte centrale della curva, ma anche le balconate laterali sono ben folte.
Nessun tifoso presente nel settore ospiti, causa divieto di trasferta dopo i fatti avvenuti nel derby tra Entella e Sestri Levane.
Francesco Passarelli