Seconda parte del mio personale “tour de force” di questo fine settimana: arrivo in quel di Campobasso due ore prima della partita direttamente dall’Emilia, con ancora addosso la “sbornia” emotiva per la promozione del Modena in B a cui ho assistito.
La sfida tutta rossoblu tra Campobasso e Potenza si consegnerà agli annali già prima di questi ultimi novanta minuti, visto che entrambe le compagini si sono garantite anzitempo la permanenza in Serie C per la prossima stagione.
Circa 2.500 i presenti oggi al Romagnoli di contrada Selva Piana, un dato ampiamente positivo quello dei tifosi di casa, che hanno mediamente presenziato nella partite casalinghe della loro squadra sempre più o meno con questi numeri; solito quadrato attivo di ultras nella parte bassa della Curva Nord Michele Scorrano, che nei primi quarantacinque minuti colpisce per l’assenza di bandieroni, gli stessi che sono stati costantemente sventolati per tutta la stagione ma questa volta, complice il forte vento che imperversa su Campobasso, sono stati forzatamente ammainati.
Nella seconda frazione invece, quegli stessi bandieroni accarezzano l’aria con più regolarità, grazie anche al pareggio del Campobasso che aizza i suoi tifosi a riprenderli più spesso e ad aumentare contemporaneamente i decibil. I molisani si fanno vedere anche con una bella sciarpata e l’esposizione di due striscioni: il primo che omaggia gli Allentati Fasano, gruppo a cui sono storicamente legati, per il suo 34esimo anniversario; il secondo che somma e celebra come un traguardo il numero di km percorsi dalla tifoseria rossoblù al seguito della squadra.
Fra i grandi assenti, i ragazzi del gruppo Curva Nord Campobasso, che hanno spiegato le motivazioni della loro assenza con un comunicato uscito in settimana. Bello il finale di partita della Nord, con la festa a margine della gara tra squadra e tifosi, con soluto connubio che si conclude con lancio di magliette e pantaloncini.
Dopo tante foto della tifoseria potentina viste nella mia vita infine, tra social e siti specializzati, finalmente oggi riesco a vederli all’opera per la prima volta e non posso che confermare la loro nomea: parecchio colorati e con un ottimo sostegno vocale per tutti i novanta minuti, durante i quali ha colpito molto sentirli contestare i loro giocatori. Pomo della discordia l’incresciosa vicenda che ha visto protagonisti alcuni di loro, entrati sgommando con le loro auto sul sintetico del “Vivani” per celebrare la salvezza. Ai vari cori di contestazione ne sono seguiti svariati altri di sostegno alla squadra estensivamente detta ma senza per questo chiamare a raccolta i propri calciatori a margine della gara.
Ottimo repertorio canoro per gli ultras potentini, per la cronaca presenti a Campobasso in circa 150 unità. Vari cori per il “Leone” vengono cantati per parecchi minuti con un buonissimo seguito all’interno del settore. Da pollice in su anche lo sventolio dei bandieroni di Potenza Ultras e Banda Sponge, positivo anche l’utilizzo di piccole bandierine rossoblu con impresso il leone. Apprezzabili i drappi in dialetto così come l’ottima fattura delle loro sciarpe, sfoggiate al momento della sciarpata effettuata sia ad inizio partita che nel secondo tempo.
Si conclude così dunque il campionato di Campobasso e Potenza che, riaffrontatesi in questa stagione ben 23 anni dopo l’ultimo faccia a faccia nel 1998-99, molto probabilmente incroceranno di nuovo le proprie strade anche nel campionato di Serie C girone C prossimo venturo.
Francesco Passarelli