A Campobasso si passa in poche settimane dalla maglietta a maniche corte alla giacca pesante, ne sanno qualcosa i 419 paganti di questa domenica in Contrada Selva Piana, contrassegnata da un cielo uggioso per tutti i 90 minuti e raffiche di vento freddo. Ne risente a inizio partita anche il tifo nel settore popolare della squadra locale, con N.F.O., Ultras e Mastice che devono scaldare i motori per circa dieci minuti prima di riuscire ad offrire un sostegno costante alla loro squadra; sono circa un centinaio i supporter “attivi” in questa domenica dietro le rispettive pezze, aiutati anche da una decina di giovani tifosi posizionati dietro lo striscione Young Wolves e che, in varie occasioni (grazie soprattutto al loro tamburo), offrono il proprio aiuto alla “causa canora” del tifo locale. Più defilato il gruppo Già Noti, presenti coi consueti drappi Diffidati Presenti e U’ Sard Vive.

Oltre ai vari cori per la squadra, in dialetto, per i diffidati ed il classico “Campobasso spezzato”, il tifo rossoblu si fa notare per un buon sventolio dei bandieroni nell’arco dei 90 minuti. Nel primo tempo si vede anche una sciarpata (nel controllare le foto, noto un tifoso tirare su invece una scarpa: premio pazzia del giorno per questo ragazzo), mentre nella ripresa salta sicuramente all’occhio l’esposizione di uno striscione in omaggio ad un ultras pesarese scomparso recentemente, mentre al fischio finale invece, segnalo il classico coro che unisce squadra e tifosi, per festeggiare la vittoria odierna per 1-0 ai danni del Venafro.

Da Venafro presenziano 12 tifosi nel settore dedicato, ma non si segnalano cori per la loro squadra nell’arco della partita o altri segnali di tifo organizzato: gli Ultras Venafro infatti, hanno preferito appoggiare i loro gemellati in quel di Cassino, che assistere a questa gara che si rigiocava dopo oltre dieci anni, in virtù delle forti divergenze con la società e della conseguente diserzione attuata tanto nelle trasferte quanto nelle gare casalinghe.

Francesco Passarelli