La finale playoff del campionato umbro di Eccellenza vede contrapporsi il Cannara e la Narnese. Chi vince accede alla fase nazionale, che riserva ulteriori posti in D alle squadre che non hanno tagliato per prime il traguardo dei rispettivi tornei regionali.
Nella partita odierna si affrontano, dunque, un sodalizio che nel recente passato ha già vissuto il sogno di partecipare a un campionato interregionale e un club blasonato, quello ospite, che custodisce in bacheca ben 21 presenze nel massimo torneo dilettantistico nazionale, tra Campionato Interregionale, Campionato Nazionale Dilettanti e Serie D. Narni, inoltre, ospita uno degli stadi più belli dell’Italia centrale, il “Moreno Gubbiotti”, che nel corso di questa stagione ho visto per la prima in occasione dello splendido derby contro il Bastia Umbra.
Tornando alla giornata odierna, arrivo a Cannara a due ore dal fischio d’inizio, avendo così l’opportunità di esplorare questo piccolo centro nelle immediate vicinanze d’Assisi. Assaporo la quiete che solo l’Umbria sa regalare, ammirando sullo sfondo l’imponente Basilica e la mole del monte Subasio. Sulle pendici di questo rilievo san Francesco visse da eremita per tre anni, prima di tornare nel mondo per dedicarsi alla predicazione e alla penitenza. La fama di Francesco aggregò intorno al predicatore un gruppo di seguaci che, alla morte del santo, si espanse in tutta l’Europa cristiana. I frati minori si dotarono anche di una regola, che li trasformò in un ordine mendicante ufficialmente riconosciuto dalla Chiesa e protagonista, insieme a quello domenicano, della vita delle fiorenti città del Duecento.
Cannara è un paese posto nella conca ai piedi di Assisi e ospita circa 4.500 abitanti. Si tratta di un centro agricolo ricco di monumenti, come la chiesa della Buona Morte, legata a Francesco, il palazzo Maiolica-Landrini, dove spesso dimorava il santo, un bel Museo, vicoli in pietra silenziosi e altre chiese medievali o settecentesche. Lo stadio, ovviamente, si raggiunge a piedi in pochi minuti dal centro, attraversando il ponte sul Chiasco, da cui si nota la parete esterna della sua unica tribuna.
Una volta arrivato, noto nel parcheggio i furgoncini e le auto dei sostenitori narnesi, impazienti di mettere piede sui gradoni per questa sfida decisiva. In brevissimo tempo guadagno l’ingresso sul manto verde, con un po’ di anticipo rispetto al fischio iniziale per fotografare ogni angolo di questo piccolo ma grazioso stadio, che è dotato, come già scritto, di una sola tribuna coperta dietro la quale si notano i campanili delle chiese di Cannara.
Chiacchierando con i gentilissimi ed ospitali dirigenti locali, scopro che una delle partite più avvincenti disputate in questo piccolo impianto rimane quella contro la Pistoiese della stagione 1974-75, quando Cannara fu letteralmente invasa dai sostenitori toscani. In quella stagione la squadra arancione ottenne la promozione in C, iniziando un’ascesa che sarebbe culminata nella partecipazione al campionato di Serie A nella stagione 1980-81: da Cannara a San Siro, dai luoghi dello spirito al tempio del calcio italiano!
Tornando alla cronaca, il settore ospiti risulta già gremito al termine del riscaldamento dei ventidue atleti. I sostenitori narnesi riempiono la parte laterale della tribuna coperta e intonano i primi cori per la squadra rossoblù. Narni è una piazza storica del tifo umbro, che ha sempre dimostrato attaccamento e presenza costante nonostante la vicinanza a Terni. I narnesi, nel corso dei decenni, hanno saputo ritagliarsi uno loro spazio indiscusso nel panorama del tifo regionale, garantendo sempre il proprio sostegno, pur non avendo mai affrontato campionati professionistici né rappresentando un capoluogo di provincia.
Anche quest’oggi noto un mescolamento tra volti “vecchi” e giovani, a dimostrazione di come la cultura del tifo non rappresenti per Narni una moda passeggera, ma sia un elemento ben radicato nella tradizione cittadina e con una storia davvero apprezzabile, capace di unire le generazioni. A ciò si aggiunga la risposta ampiamente positiva anche dei tifosi non appartenenti ai gruppi organizzati, che seguono la partita con trasporto e passione.
A inizio partita, il settore si colora con tante bandierine rosse e blu, accompagnate da cori e luminarie. Questa bella coreografia, semplice ma molto coinvolgente, accompagna l’ingresso in campo delle squadre e si protrae per diversi minuti. Terminata, poi, la scenografia, il tifo si sviluppa nella zona del tifo organizzato, segnalata dalle pezze “Vecchia Fossa”, “Commandò Ultrà Narnese” e “Only you”, cui nel corso del primo tempo si aggiunge quella dei ragazzi di Agliana, scesi in Umbria per prestare manforte ai loro fratelli.
Nel corso dei novanta minuti i narnesi effettuano un ottimo tifo, che risulta continuo e particolarmente intenso nella ripresa. Sventolano continuamente un bandierone, effettuano diversi battimani e sfoggiano un’accesa esultanza al gol della loro squadra. La loro prestazione è dunque molto positiva, anche se in campo il risultato è sfavorevole agli ospiti, visto che il Cannara si aggiudica l’accesso agli spareggi nazionali superando gli avversari con il risultato di 2-1 al termine dei tempi supplementari.
Nonostante la sconfitta, i narnesi salutano comunque la loro squadra prima di rimettersi in viaggio verso casa, macinando così gli ultimi chilometri di una stagione che li ha visti ancora presenti al fianco dei colori rossoblù in tutta la regione. Anche per me arriva il momento di salutare l’Umbria sotto una pioggia battente che comincia proprio al termine della partita, alla quale segue uno splendido arcobaleno che regala un aspetto fiabesco a questa magnifica terra di eremi, boschi e borghi medievali.
Andrea Calabrese

































