Trovandomi per qualche giorno di ferie a ridosso del confine umbro – marchigiano, noto su una locandina di un bar di Cantiano, che sabato 3 giugno si disputerà la finalissima play off di Prima Categoria marchigiana Cantiano – Filottranese, squadre vincenti i play off dei gironi A e B. Si gioca sul neutro di Fabriano, tant’è che la società mette a disposizione un pullman per quanti volessero andare, alla modica cifra di 5 euro. Quindi colgo l’occasione al volo, più spinto dalla curiosità che dalla partita in sé e decido di essere presente in quel di Fabriano a immortalare le due tifoserie, sempre se (il condizionale è d’obbligo) ci saranno delle tifoserie.

Parlando un po’ dei due paesi, si può dire che Cantiano, demograficamente, non arriva ai tremila abitanti: è l’ultimo paese delle Marche, al confine umbro, tant’è che al seguito del Gubbio, quando gioca sia in casa che in trasferta, c’è lo stendardo con la dicitura Cantiano che è sempre presente. Mentre Filottrano è un paese di oltre novemila abitanti e prima di quest’anno aveva due squadre in Prima Categoria, la storica Filottranese 1922 che andrò a vedere, e la Filottrano Calcio che proprio quest’anno si è fusa con la Leonessa Montoro formando un unico sodalizio, per di più retrocedendo in Seconda Categoria. Comunque Filottrano è balzata agli onori di cronaca per essere il paese del ciclista Michele Scarponi, purtroppo deceduto quest’anno in un tragico incidente in bicicletta proprio vicino casa, e per la Lardini Filottrano, squadra di volley femminile promossa per la prima volta nel massimo campionato pallavolistico al termine di questa stagione, avendo vinto il torneo cadetto.

Così arriva il fatidico giorno della gara e tutte le mie curiosità verranno presto soddisfatte: la Lega per sorteggio ha determinato che si giochi sul neutro di Fabriano, dove gioca la storica Fortitudo Fabriano, società scivolata ultimamente nelle categorie inferiori. I due paesi non sono molto distanti dalla città della Carta: Cantiano dista a malapena 45 chilometri, mentre da Filottrano la distanza è poco superiore, 60 km.

La scelta dell’orario, le 16, è un po’ infelice per via del caldo già estivo, nonostante siamo solo ai primi di giugno, ma comunque scelgo di arrivare quasi un’ora prima, con i botteghini ancora chiusi. Lo stadio di Fabriano, intitolato quest’anno alla memoria di Mirco Aghetoni, giovane promessa fabrianese stroncata da un male incurabile nel maggio del 2015, dispone di un’unica grande tribuna che oggi verrà divisa in tre: da una parte ci saranno i tifosi arrivati da Cantiano, circa 100/150, dalla parte opposta i tifosi della Filotrannese, su per giù di pari numero, mentre la parte centrale sarà la zona cuscinetto dove prenderanno parte le forze dell’ordine, presenti anche con una camionetta che, per una partita del genere, mi sembra un’esagerazione.

Come detto a livello numerico le due tifoserie si equivalgono, ma come organizzazione son messi meglio i tifosi delle “Nese”, come amano definire la squadra i biancorossi di Filottrano: sfoggiano striscioni e stendardi appesi, megafono e tamburo, invece dalla parte opposta ci sono solo due bandiere rossoblù attaccate alla recinzione.

Dopo un’attesa spasmodica, le due squadre entrano in campo. Nonostante la posta in palio il clima è molto sereno e disteso, lontano anni luce dal cosiddetto calcio che conta, dove anche una chiacchiera o un semplice saluto ti viene fatto spesso pesare. Fortunatamente non è oggi e non in questa occasione, anzi anche l’allenatore della Filottranese Giuliodori riesce a farmi sorridere mentre lo fotografo, dicendomi di scattare bene perché oggi si è fatto pure la barba.

Tornando alle tifoserie, a livello coreografico i cantianesi fanno una bella sbandierata, in più lanciano una torcia sulla pista d’atletica ed accendono un fumogeno rosso. Dalla parte opposta invece viene alzato un bandierone orizzontale bianco-rosso con la scritta “Filottranese”.

Nel primo tempo le due tifoserie cercano di sostenere i propri beniamini a gran voce, con i tifosi del Cantiano che continueranno a sventolare le loro bandiere per altri cinque minuti dal fischio d’inizio. Pur non essendo sempre continui, riusciranno ad accendere ancora una torcia, poi il tifo diverrà discontinuo e poco prima della mezzora si metteranno a sedere senza lanciare più alcun coro. Al contrario i tifosi della “Nese” partono con molta più calma e facendo pure qualche pausa, per poi crescere durante la prima frazione intonando cori e facendosi vedere con qualche bel battimani. Dopo la mezzora accenderanno una torcia e sventoleranno il bellissimo bandierone con sopra disegnato il profilo della città e la dicitura “Una città due colori”.

In apertura di secondo tempo, sempre i biancorossi faranno una fumogenata accendendo un fumogeno rosso ed uno bianco e continuando ad incitare la squadra con numerosi cori, accompagnandoli con i battimani. La scena per il momento è tutta la loro visto che dall’altro lato si continuerà ad assistere alla partita seduti e senza fiatare. Poi, evidentemente accusando il colpo, dopo un quarto d’ora pure i tifosi rossoblù decidono di fare qualcosa sventolando bandiere, intonando cori con una certa intensità e facendo un paio di battimani. Raggiungono alti livelli, ma proprio quando sembra essere arrivato il loro momento si rimettono a sedere, guardando la partita e sentendo intonare diversi cori dai “rivali”, che non stanno certo a guardare, anzi effettueranno una bella sciarpata, accenderanno una torcia e sventoleranno con costanza il bandierone.

Così dopo i novanta minuti si va ai supplementari. Tanto le squadre in campo quanto le tifoserie sugli spalti accusano il caldo, con i primi che vistosamente rallentano il gioco e con i secondi che tifano discontinuamente su entrambi i lati.

Dopo oltre 120 minuti e permanendo il risultato di parità si va alla lotteria dei calci di rigori. La spunterà la Filottranese con il rigore decisivo siglato da Santinelli che fa esplodere di gioia il settore biancorosso. Poco dopo anche tutta la squadra, compresi i dirigenti, andrà ad esultare sotto il settore dei propri sostenitori, che accenderanno diversi fumogeni biancorossi e con un giocatore che si farà dare il bandierone e lo sventolerà in campo, insieme ai compagni di squadra.

La festa poi proseguirà allo stadio di Filottrano: dopo sette anni di purgatorio la Filottranese tornerà a calcare i campi della Promozione. Me ne vado via da Fabriano con la consapevolezza di essermi divertito e di aver visto un sorprendente spettacolo sugli spalti, anche nelle categorie inferiori si possono trovare delle belle realtà.

Marco Gasparri.