È una sfida che meriterebbe ben altri palcoscenici. Non solo perché la Pallacanestro Cantù e la Fortitudo Bologna sono due realtà storiche della pallacanestro italiana, con cinque scudetti combinati, più il prestigioso palmarès europeo e intercontinentale dei canturini. Ma anche perché sono due piazze particolarmente importanti per il tifo organizzato legato al basket.
Da una parte c’è la storica Fossa. Il gruppo ultrà della “Effe” risale al 1970: veri e propri pionieri del tifo organizzato per quanto riguarda la pallacanestro, tifoseria da sempre calda e con la nomea di avere uno stampo quasi “calcistico”, visto che il gruppo non si è mai tirato indietro rispetto a confronti anche fisici.
Dall’altra gli Eagles, gruppo più giovane di un ventennio rispetto alla Fossa, ma non meno caldo e importante nel panorama cestistico italiano. Forse per la particolarità di venire dalla “Città dei canestri”, Cantù, dove il calcio ha sempre avuto un ruolo di second’ordine rispetto alla palla a spicchi, messo in ombra dalle glorie continentali della squadra tra gli anni ‘70 e ‘80.
L’atmosfera non è certo quella di una partita di A2, ma il palcoscenico di cui si devono accontentare entrambe le squadre è purtroppo quello di seconda divisione. È il primo incontro tra Cantù e Fortitudo dal 25 aprile 2021, quando lo scontro salvezza premiò la “Effe” condannando i lombardi alla retrocessione. Un destino a cui i bolognesi non sarebbero sfuggiti successivamente, venendo però separati da Cantù dalla divisione geografica dei gironi di A2.
L’attesa al PalaDesio è carica di tensione. Fino all’ultimo non si sa se il biglietto nominativo scoraggerà i bolognesi dall’ingresso all’impianto. Ingresso che avverrà alla fine a ridosso della partita, rendendo l’atmosfera torrida.
Entrambe le tifoserie si fanno sentire e non mancano di scambiarsi messaggi e cori. I bolognesi srotolano una pezza con la scritta “Onore ai nostri nemici”, recante la data del 24 novembre 2019: la Fortitudo – di ritorno in A1 dopo dieci anni di assenza – vinse in rimonta di 2 punti al PalaDesio, in una serata segnata da alcuni scontri tra le due tifoserie. I canturini rispondono invece con un “2021 striscione sanificato, 2024 documento registrato” dal tono sicuramente più mordace.
Qualche attimo di contestazione contro l’arbitro segna l’avvio del secondo quarto: un tifoso si è sentito male e la tifoseria chiede che l’incontro sia sospeso finché i soccorsi non abbiano terminato il loro esito.
Sul campo non c’è storia: una Cantù versione schiacciasassi si prende la vendetta per la retrocessione di tre anni fa. 89-60 il risultato finale, in una cornice di tifo che avrebbe fatto ottima figura in massima divisione, con due piazze che nonostante le fortune alterne dei rispettivi club continuano a essere presenti e farsi sentire.
Damiano Benzoni