05Il fascino delle categorie inferiori mi porta oggi alla periferia sud di Bari, dove in una giornata soleggiata è previsto l’arrivo del blasone Fasano e dei suoi ultras. A caratterizzare e rendere piacevoli queste categorie è la mancanza di forze dell’ordine, un calcio senza controlli asfissianti, molto lontano da quello che si vede e si vive salendo di categoria.

Il silenzio del campo sportivo di Carbonara, posizionato in apertissima campagna, è spezzato dall’arrivo della cinquantina di sostenitori fasanesi. Segue il solito copione, in campo e sugli spalti: squadra che domina completamente il campionato, ultras come sempre protagonisti sui gradoni. Gara a senso unico quella del tifo, con un solo attore protagonista, anche perché è difficile trovare in queste categorie la pur minima frangia di tifo organizzato, ma a compensare ciò c’è l’assenza (o quasi) di divieti assurdi, partite a porte chiuse ed altri abusi arroganti classici del calcio moderno.

12Oggi, a mio modo di vedere, rispetto alle tante volte visti all’opera, i fasanesi si mostrano decisamente più carichi del solito: immancabili bandiere e bandierine sempre in alto, prerogativa di questa tifoseria, ma anche un sostegno che parte forte sin dalla prime battute e tende a rafforzarsi con il prosieguo della gara. Una prova superlativa targata Fasano, contraddistinta inoltre dall’accensione di qualche torcia, pregevoli cori a ripetere e cori prolungati; rarissime le pause.

Tanto di cappello a Fasano, tifoseria che, caratterialmente e numericamente, sta dimostrando anche in questo calcio che non conta niente, di essere sempre una delle espressioni migliori e più genuine del mondo ultras.

Testo e foto di Massimo D’Innocenzi.