Anticipo del sabato sera quello dello stadio Cabassi di Carpi, una sfida tutta in biancorosso vista la presenza del Vicenza in terra emiliana. Circa 2.000 le presenze, ai 655 abbonati di fede carpigiana si aggiungono 1.452 paganti, di questi sono 462 i biglietti staccati nel settore ospiti.
La curva di casa offre qualche presenza in più rispetto alla stagione passata in Serie B, causa la chiusura del settore distinti che dirotta un po’ di tifosi ad ingrossar le loro fila, dietro i soliti striscioni di Guidati dal Lambrusco, 41012, Wild Dogs, Fighters e Panthers.
Grazie al tamburo ci sarà un buon coinvolgimento di tifo nella parte bassa della Bertesi-Siligardi (così è denominato il settore popolare del Cabassi).
Bandiere e bandieroni vengono fatti sventolare con costanza mentre al fischio finale, in zola GdL, viene effettuata anche una sciarpata per salutare i propri giocatori in campo. Sempre presente al proprio posto il simpatico striscione in dialetto carpigiano.
Come detto, buon dato di presenze per questa trasferta vicentina in terra emiliana, sicuramente non tra le più sentite per loro. Nel primo tempo è la parte centrale la più attiva, mentre la conformazione del settore non aiuta i restanti tifosi ai lati nel coordinarsi col sostegno proveniente dal centro.
Nella ripresa, dopo la rete subita dalla loro squadra, il tifo degli ultras vicentini aumenta addirittura di volume: quasi tutto il settore accompagna la parte centrale, ancor più dopo la rete del pareggio del Vicenza, con il settore che risulta molto animato.
Punto di forza degli ultras berici sono i bandieroni: a Carpi come a Modena nella trasferta precedente, sono stati sventolati per tutta la partita, senza mai un attimo di sosta. Anche loro al fischio finale raccolgono l’applauso della loro squadra, mentre tra le due tifoserie regna assoluta l’indifferenza.
Testo di Francesco Passarelli.
Foto di Francesco Passarelli e Fabio Bisio.
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