Derby toscano di quelli sentiti, le due tifoserie sono divise da una vecchia rivalità che in ogni incontro viene manifestata a suon di cori e gesti. Né per i carrarini né per gli aretini questa partita è considerato il derby per eccellenza, ma militando spesso nel medesimo girone le occasioni di incontro sono molteplici e mai banali.

Buona cornice di pubblico allo Stadio Dei Marmi, a Carrara si respira un’aria nuova ed il pubblico è tornato a gremire i gradoni, ma non può passare inosservata anche la presenza ospite: gli aretini dopo i problemi societari, sono riusciti a far quadrato e a portare buoni numeri sia tra le mura amiche sia in trasferta.

Ospiti che giungono a Carrara a bordo di pullman e di qualche auto privata, come nella loro tradizione non si fanno mancare una nota di colore con le numerose bandiere a due aste di pregevole fattura, ma di pregevole fattura è anche il tifo prodotto: un bel gruppo compatto per tutta la partita si fa sentire e termina in crescendo visto che sul terreno di gioco la squadra ribalta una partita che sembrava virtualmente conclusa.

Curva Nord Lauro Perini che ricorda con uno striscione Mauro Giannetti nel terzo anniversario della scomparsa: Mauro era un ultras della Carrarese appartenente al gruppo Barbudos ed un esperto cavatore, ma proprio sul posto di lavoro ha incontrato la morte. Del resto le cave nella zona delle Apuane hanno sempre chiesto ed ottenuto molteplici sacrifici umani, il lavoro è pericoloso, al netto di tutte le migliorie introdotte negli ultimi decenni, e tal volta succede l’irreparabile.

Padroni di casa che si fanno sentire per larghi tratti dell’incontro ma subiscono la doccia fredda del pareggio proprio sul filo di lana. Un derby avvincente e spigoloso, sia in campo sia, soprattutto, sugli spalti.

Foto di Sauro Subbiani