È il 3 agosto, il termometro segna 32 gradi e allo stadio Comunale di Chiavari sta per andare in scena il turno preliminare della Coppa Italia Frecciarossa, nuova denominazione del trofeo nazionale tanto cara alla Federazione, non fosse altro per i lauti diritti di sponsorizzazione che ne conseguono.
La sfida in campo è fra due compagini che stanno vivendo momenti storici molto differenti. A fare gli onori di casa, anche se di casa non si tratta, è la Carrarese Calcio 1908, fresca di promozione in cadetteria e accompagnata da qualche centinaio di tifosi apuani, arrivati in Tigullio con grande fervore e pronti ad iniziare questa stagione che li rivedrà protagonisti in serie B ben 76 anni dopo l’ultima volta.
Dall’altra parte un Calcio Catania con più preoccupazioni che sicurezze: i rossoazzurri si apprestano ad iniziare la stagione con diversi interrogativi, sia sul lato economico che sportivo. Questo sicuramente non scalfisce l’amore del popolo etneo che ha sempre risposto presente a tutte le avversità, così come in quest’occasione.
Al mio arrivo allo stadio, il bar antistante la gradinata sud è gremito di ultras gialloazzurri. L’entusiasmo è palpabile nonostante manchi ancora parecchio al fischio d’inizio. Mi dirigo verso il settore di mia pertinenza, non prima di constatare le ottime condizioni dell’impianto chiavarese: oltre alla struttura di per sé complessivamente buona, riuscire a bere una chiara a 3.50 € è ormai una rarità che merita un plauso.
Neanche il tempo di sedermi che iniziano ad entrare nel settore ospiti (alla mia sinistra) i primi ragazzi etnei; in buon numero per essere il 3 agosto e con mille km alle spalle.
Il nero è sicuramente il colore che risalta di più all’occhio, visti i tanti drappi tenuti in mano dagli ultras catanesi. Fra questi doveroso citare quelli per i ragazzi che non ci sono più. È sempre bello vedere come vengono tramandate le gesta di chi, in passato, ha scritto pagine importanti dei gruppi e portato avanti quell’ideale in ogni stadio d’Italia.
La musica del Comunale è molto alta, ma ormai manca davvero poco e gli ultras carrarini si fanno sentire con diversi cori secchi a sostegno degli azzurri. La distanza percorsa rispetto ai rivali è sicuramente inferiore, ma il numero di braccia alzate al cielo è degno di nota.
Per tutto l’arco del primo tempo le tifoserie si danno battaglia: molto bene gli ospiti nei cori a ripetere, leggermente superiori gli apuani nel coinvolgere anche i tifosi meno accaniti.
La prima frazione non regala gioie, ma gli ultras si sentono eccome e questo rende la partita più gradevole e più combattuta. A ridosso dei cooling break entrambe le tifoserie si fanno notare con dei battimani di livello.
Da una parte i carrarini, compatti dietro allo striscione “Curva Nord Lauro Perini”, riescono a tenere alto il livello del tifo con un buon ricambio di cori, tutti molto sentiti dai ragazzi che occupano le prime file. I bandieroni sventolano senza sosta e il tamburo da il “la” in maniera egregia. Significativo il battimani in stile “geyser sound” con il tamburista metronomo impeccabile, in un bel mix fra grandi e piccini.
Il gol del momentaneo vantaggio (durato poco) rende il settore una vera bolgia; a più riprese viene ricordato Lauro e c’è spazio anche per uno striscione di monito al comune di Carrara: gli ultras ricordano che la loro casa è il Dei Marmi e che ci vogliono tornare al più presto.
Nella gradinata opposta gli etnei, penalizzati da un sole costante, mantengono un buon tifo per tutto il primo tempo. Come detto, i decibel si alzano in occasione dei cori a ripetere, seguiti da uno scroscio di mani molto compatto.
Ad inizio della seconda frazione cala un po’ il livello, ma i lanciacori sono bravi a mantenere alta l’attenzione e il coinvolgimento di tutto il pubblico catanese, che si esalta nei cori contro gli acerrimi rivali rosanero. L’ormai celebre “Se lo scontro è fatto” accompagna la squadra per diversi minuti, con gli ultras che saltellano a ritmo mantenendo comunque coeso l’assetto nel settore (dove tutte le pezze sono tenute in mano).
Non si spengono neanche dopo il gol subito, tant’è che pochi minuti dopo tocca a loro festeggiare. Il bandierone riportante scritta in latino “Melior de cinere surgo” la fa da padrone per tutto il match.
Il gol del definitivo 2-1 a pochi minuti dal termine, spezza definitivamente l’entusiasmo dei sostenitori siciliani che però hanno dimostrato ancora una volta quanto sia importante mantenere salda la propria idea d’appartenenza, anche dall’altra parte dello Stivale.
Per i carrarini è una vittoria che porta ulteriore entusiasmo e lo si vede a fine partita, con la squadra sotto la curva a battere le mani assieme ai suoi ultras.
Esco dallo stadio con un alto tasso di luppolo in corpo e con diversi cori che riecheggiano nella mia testa. È stato decisamente un bel pomeriggio per essere solo un turno preliminare di coppa Italia.
Stefano Diena