Ebbene sì, mi mancavano. Dopo quasi due anni mancavano gli ultras, mancava quella adrenalina all’ingresso di un settore, mancava quella partita che si gioca sugli spalti. Ci siamo abituati a partite giocate nel più assoluto silenzio, obbligatoriamente abbiamo assistito ad esultanze prive di furia agonistica, a giocatori che andavano ad esultare verso la panchina o venivano abbracciati dai compagni di squadra ma l’esultanza più bella rimane, nell’immaginario collettivo, quella che vede l’autore del gol andare ad abbracciare, magari solo idealmente, i propri tifosi in un’unione di intenti che è il sale del calcio.

La seconda giornata di campionato vede il Pescara ospite della Carrarese e mentre gli ultras di casa preferiscono restare loro malgrado fuori dell’impianto, gli ospiti vanno in direzione contraria e tramite un comunicato annunciano la ripresa delle attività. Da menzionare, per i padroni di casa, un gruppo di ultras che nonostante tutto presenzia nel rettilineo e si fa notare per qualche coro ed alcune bandierine, restando però, una goccia in mezzo al mare.

Inizia la partita e degli ospiti neppure l’ombra, una trentina di persone in ordine sparso presenziano nel settore ma si nota lontano un miglio che non hanno niente a che fare con il contingente ultras: si siedono e si godono l’incontro senza minimamente incidere sullo stesso. Man mano che passa il tempo sale la sensazione di aver fatto un viaggio a vuoto, senza ultras resta la partita sul terreno verde ma di questa mi interessa poco o niente.

Fortunatamente a fine primo tempo fanno ingresso gli ultras pescaresi, in ritardo notevole ma l’importante è tornare a vedere e sentire tifare. E senza dubbio nei quarantacinque minuti di presenza sui gradoni dello Stadio dei Marmi, gli ospiti danno ampio sfoggio di come si deve tifare, senza troppi fronzoli e senza mostrarsi per ciò che non si è; offrono un secondo tempo contraddistinto da cori cantati all’unisono ed accompagnati da alcuni bandieroni. Tifo semplice ma decisamente accattivante, un rullo compressore che si fa sentire in un impianto praticamente silente e questo silenzio viene infranto da una prova che ti riporta la mente ad un passato che sembra più trapassato.

Gli ultras son tornati, magari non tutti, magari non a pieno regime però si può solo sperare che le problematiche attuali lascino spazio ad un futuro meno nebuloso e si possa tornare a vivere lo stadio senza le limitazioni attuali.

Valerio Poli