La stagione ultras per la Curva Nord del Casarano inizia il 17 Agosto 2021, quando una cinquantina di agenti prelevano 7 componenti di spicco della tifoseria, rei di aver organizzato nell’aprile dello stesso anno una forte contestazione, durante un allenamento, contro giocatori e società. I rapporti tra le varie componenti del mondo calcistico salentino, già tesi, si ruppero definitivamente e di certo i risultati tutt’altro che soddisfacenti di quest’anno non hanno aiutato a ricomporre la frattura. 

Il momento non è affatto facile insomma, i casaranesi  inoltre pagano anche il conto salato per gli scontri contro i tarantini della stagione precedente che costarono diverse diffide ad altri esponenti di spicco della Curva. Eppure, nonostante le oggettive difficoltà, tutto l’ambiente ultras casaranese ha trovato la forza per rialzarsi e portare avanti il movimento in una città che, dopo i fasti degli anni ’80 e ’90, ha per lo più annaspato nei bassifondi del dilettantismo pugliese.

La nuova fisionomia della Curva Nord vede al centro i due gruppi portanti, gli Street Mentality, rientrati dopo l’allentamento delle restrizioni imposte a causa delle vicende pandemiche, e Scelta di vita, che a causa dei già citati guai giudiziari, almeno per la stagione in corso, si identificano nello striscione Ancora perseguitati (sigla che racchiude diverse e importanti esperienze ultras casaranesi quali CUSP, Portici Skonvolti, Curva Nord 97 e Ich Liebe Dich). Per il match odierno ritorna in Curva anche il gruppo “Casaranesi 1996”, altra storica sigla del panorama ultras salentino. Da segnalare, infine, la presenza di un gruppo “Casual” che assiste ai match del Casarano nella parte centrale della gradinata. 

La partita odierna è fondamentale per il raggiungimento dell’obiettivo salvezza: dopo il passo falso di Nocera, il Casarano deve assolutamente vincere per evitare di giocarsi tutto nei play out. Il pubblico da par suo risponde presente, incitando sin da subito gli undici in campo. La partita del tifo assume inoltre risvolti importanti anche per il legame di amicizia che unisce le due tifoserie, infatti prima del match i rispettivi gruppi hanno colto l’occasione per salutarsi e scambiarsi opinioni.

La Curva dei padroni di casa quest’oggi presenta un bel colpo d’occhio con bandiere e bandieroni sventolati di continuo ma soprattutto un tifo incessante per tutto l’arco della partita. In campo i rossoblù, nonostante gli sforzi profusi e malgrado un’Altamura abbastanza arrendevole, non riescono a sbloccare la partita e il primo tempo si chiude così a reti bianche. Il secondo tempo si apre invece con uno svarione del portiere salentino ma uno svogliato attaccante biancorosso non ne ha approfitta e nella ripartenza il Casarano passa in vantaggio. La partita si chiude così con la vittoria del Casarano e con il pubblico che, dopo aver ringraziato i propri beniamini, dedica diversi cori poco amichevoli alla propria dirigenza.

Da Altamura invece giungono circa 50 tifosi per un match che per loro non riveste alcuna importanza dal mero punto di vista calcistico. I murgiani hanno infatti raggiunto la salvezza la settimana precedente nel match interno contro il Bisceglie, una salvezza per la quale sono stati necessari la bellezza di ben 47 punti. Il caldo afoso e il lungo viaggio (le due città distano circa 250 km) incidono sulla prestazione canora degli altamurani che, dopo uno scialbo primo tempo, nel corso della seconda frazione si ricompattano sfornando una prova senza dubbio migliore, a chiusura di una stagione che ha rivisto le diverse sigle del tifo ritrovare compattezza, ridando nuovo vigore all’intero movimento ultras locale, capace di ritagliarsi un proprio spazio nel panorama del tifo organizzato pugliese.  

Da segnalare che pochi istanti prima del triplice fischio finale le forze dell’ordine, previa minaccia di diffida, “invitano” i padroni di casa e gli ospiti a non invadere il campo.

Si chiude così al Capozza una stagione particolarmente travagliata per entrambi i club che, per motivi opposti, erano partiti con un forte handicap ma che, grazie anche al supporto delle proprie tifoserie, sono riusciti a raggiungere l’obiettivo della salvezza.

Michele D’Urso