Casarano-Siracusa è soprattutto una sfida che profuma d’altri tempi. Sono passati infatti quasi trent’anni, stagione 1994/1995, dall’ultimo incrocio tra pugliesi e siciliani: al termine del campionato, i pugliesi si salvarono nei playout contro la Turris, mentre i siciliani videro infrangersi i propri sogni nella semifinale playoff contro l’Avellino. Al termine dell’annata agonistica il Siracusa non si iscrisse al nuovo campionato e fu costretto a ripartire dai bassifondi del dilettantistismo.

Da allora molto è cambiato in entrambe le curve: a Siracusa non ci sono più i South Landers e i Blue Boys, mentre a Casarano hanno tenuto botta solo i ragazzi del CUSP, che all’epoca erano affiancati da altri gruppi dai nomi altrettanto originali come Metal Kaos, Rospi Erotici o Portici Skonvolti. Di queste sigle, però, solo i ragazzi del Commandohanno retto l’urto dei cambiamenti, restando al loro posto. Oggi, infatti, il tifo è retto principalmente da Scelta di Vita, Street Mentality e, appunto, dal Commando Ultrà Sao Pãulo.

Il Casarano, vincitore del girone H della Serie D, e il Siracusa, trionfatore all’ultima giornata nel girone I, si sono ritrovati nel gironcino a tre della Poule Scudetto. Nonostante la posta in palio sia solo simbolica, le due tifoserie hanno comunque risposto presente.

I siracusani, giunti in circa 50 unità, hanno onorato la trasferta portando con sé le sigle più importanti del panorama aretuseo: Borgata, Brigata, Nun Ci Semu Ca Testa e Siracusa Ultras. Blue Boys e South Landers sono nomi ormai consegnati alla memoria, ma il fuoco del tifo resta vivo, rinvigorito dai nuovi gruppi che hanno raccolto la loro eredità.

Sul fronte casaranese, la curva si è presentata compatta, soprattutto nella zona centrale, dove spiccano lo striscione Caesaranum Superbia Nostra e le pezze storiche dei vari gruppi. Striscioni da ambo le parti per dare il benvenuto ad alcuni neonati tifosi, i siracusani replicano i messaggi per omaggiare chi non può essere di quest’ultima tornata di gare e giocando con il proprio simbolo societario che è appunto il leone, salutano l’elezione del nuovo Papa Leone XIV.

Solito corollario di cori e battimani, si vede anche un po’ di pirotecnica, diverse le bandiere da una parte e dall’altra e non mancano nemmeno due aste dai messaggi più vari, come l’originale “Persi” dei Casaranesi che ricalca la grafica della Pepsi. Alla fine, a sorridere sono stati i siracusani, che con il successo esterno hanno alimentato il sogno di avanzare sulla strada che porta allo scudetto di categoria.

Foto di Simona Amato