Dodici anni dopo l’ultima volta, si riaccendono le luci del campionato di A2 al PalaMaggiò: come in Supercoppa, da una parte la Juvecaserta padrone di casa, dall’altra i Roseto Sharks, pronte a darsi battaglia nella seconda giornata del campionato, dopo aver entrambe perso la prima. Sugli spalti poco meno di 2.000 persone: quasi vuota la Curva 4 stelle, piene le due tribune grazie soprattutto alla solita vecchia borghesia casertana ed ai suoi biglietti omaggio, molto popolata anche l’immancabile Curva Ancilotto, con l’omonimo gruppo in basso a sinistra a tenere sveglio l’intero palazzo, oramai lontano parente della bolgia che fu. Ancora vuoto invece il settore ospiti riservato agli abruzzesi.

Prima della palla a due, la Curva ricorda gli amici diffidati per poi entrare in clima partita con il classico “Noi vogliamo questa vittoria”. Nei primi due quarti, con la squadra costantemente sotto nel punteggio ed attaccata alle magie di un immenso Seth Allen da 43 punti finali, l’Ancilotto continua a saltare a ritmo di tamburo, ma gli altri settori rimangono a guardare ed i cori finiscono per perdersi nel disinteresse e nella noia di tre quarti del Palazzo.

Nella ripresa Roseto piazza il blitz volando a +17 ed il terzo periodo si gioca tra i fischi ed i borbottii. Il PalaMaggiò però è un luogo davvero strano: basta un niente per gelarlo ma serve ancora meno per infiammarlo. Sta di fatto che nell’ultimo quarto il parziale della Juve di 6-0 e l’espulsione di Nikolic, risvegliano gli animi dei tifosi di Pezza delle Noci che tornano a credere fortemente nella rimonta. La Curva Ancilotto torna a prendere in mano le redini del tifo con gli storici cori degli anni dell’IBN89 (“Sono pazzo di te” e “Bianconero è il colore che amo”) e il palazzo intero comincia a seguire il gruppo, così un impianto che cinque minuti prima sembrava una platea di un  teatro, si trasforma in una bolgia.

Dopo una grande rimonta, Caserta riesce a trovare il colpo del 92 pari con Cusin, peggiore in campo dei suoi, e porta la sfida al supplementare. Nel primo overtime, con tutto il PalaMaggiò in piedi, esclusi i suddetti borghesi che hanno ben pensato di lasciare il loro posto per non trovare traffico all’uscita, l’Ancilotto continua a fare la voce grossa, ma l’errore di Giuri sul filo di lana manda le due squadre al secondo supplementare.

Negli ultimi 5 minuti della partita, il palazzo tutto resta col fiato sospeso per poi esplodere in un boato assordante nel momento in cui Allen sigla il +2 a 1 secondo dalla fine. Ma proprio mentre in Curva stavano iniziando i festeggiamenti, a tempo scaduto Mouaha lascia partire un tiro disperato da metà campo che trova  il bersaglio grosso. Il PalaMaggiò in toto è sicuro che il tiro sia stato scoccato dopo la sirena, ma la terna arbitrale incredibilmente assegna la vittoria a Roseto. Succede di tutto: i tifosi dalla Curva quasi arrivano sul parquet, mentre gli arbitri a fatica riescono a imboccare il tunnel verso gli spogliatoi.

Di partite perse per un errore arbitrale la storia bianconera è piena, dalle finali scudetto alla Coppa delle Coppe: certamente non sarà una seconda giornata di campionato a frenare l’entusiasmo del popolo casertano, che saluta con un lungo applauso la sua squadra che esce dal campo. Archiviata la sconfitta, in settimana l’Ancilotto organizzerà la trasferta di Piacenza, prossima avversaria della squadra di Terra di Lavoro.

Emanuele La Prova