La memoria di Stefano Furlan continua a unire le tifoserie d’Italia, non solo nel ricordo di Stefano in sé, ma di tutte le vittime, ultras e semplici tifosi non appartenenti al movimento che – come nel caso di Furlan – hanno pagato con la propria vita il semplice fatto di vivere lo stadio una certa maniera, soprattutto come conseguenza delle azioni scellerate da parte dei preposti all’ordine e alla sicurezza.

Il successo dell’associazione “Stefano Presente” è evidente dai numerosi incontri di quest’ultimo anno con le tifoserie non solo calcistiche. Serate dedicate al ricordo, attraverso incontri fisici e dibattiti, di una storia di 41 anni fa, ma che purtroppo rimane tristemente attuale.

Lo spirito di questa serata specifica, organizzata dalla Caserta Ultras è proprio questo: tramandare ai giovani un monito, un ricordo vivo, affinché tali tragedie non ricapitino. Suggestiva la location nel campetto di calcio, tra le palazzine, dai cui balconi anche spettatori curiosi hanno ascoltato le parole del portavoce dell’associazione, Lorenzo Campanale, e l’intervento dell’avvocato Giuseppe Di Monaco. Ben curato il materiale di rappresentanza e ottima presenza dei partecipanti, tra cui anche una delegazione di gemellati da Terni.

In un mondo in cui l’apparire è la conformità quotidiana, incontrare realtà che portano avanti i vecchi valori, riuscendo a tramandarli e adattarli al nuovo, con coinvolgimento e partecipazione, non può che essere apprezzato. Ancor più se a questo si affianca il tentativo di coltivare una coscienza critica e vigile. Cosa che in questo periodo storico manca terribilmente, e non si parla solo o affatto di stadio.

Imma Borrelli