Sembra passata un’eternità da quando la Casertana, nella stagione 2018-2019, forte degli acquisti di giocatori del calibro di Zito, Castaldo ma soprattutto  Floro Flores e Vacca, si presentava ai nastri di partenza come la squadra favorita per la promozione diretta in serie B. La tifoseria casertana era tornata a sognare dopo un paio di decenni caratterizzati da risultati sportivi modesti. L’obiettivo era non solo rinverdire gli antichi fasti ma anche, se non soprattutto, costruire un nuovo impianto capace di contenere tutto il calore del popolo rossoblu. Come spesso accade quando di mezzo ci sono interessi economici, il dialogo tra amministrazione comunale da una parte e società sportiva è andato a rilento: i tempi della politica sono notoriamente più statici rispetto alle mire imprenditoriali dei presidenti di calcio che vorrebbero fare tutto e subito.  Nel frattempo però il progetto sportivo non è mai decollato e dopo tre stagioni anonime, la Casertana è stata estromessa dalla serie C per irregolarità finanziarie e costretta a ripartire nuovamente dalla serie D. Nel frattempo il consiglio comunale ha deliberato i lavori per il rifacimento dello storico stadio casertano, che come nella più classica tradizione prevedono anche un centro commerciale annesso. 

Ripartire non è mai facile soprattutto quando sei stato illuso con acquisti galattici accompagnati da progetti infrastrutturali importanti e non è un caso che oggi allo stadio Pinto gli spettatori presenti siano poco più di 500. Il tifo per i falchetti è comunque costante per tutti i 90 minuti e viene premiato con un pareggio in extremis. Nel settore occupato dai Fedayn Bronx, gruppo che proprio quest’anno festeggia 40 anni di attività, si segnala al loro fianco la presenza dei Boys mentre non sono presenti i The Black Sheep.  I rossoblu propongono un tifo vecchio stampo, poco incline alle mode del momento e ritmato dal suono costante del tamburo.

Dalla città pugliese giungono quasi 100 tifosi ospiti che, dopo aver posizionato le proprie pezze, partono con il loro tifo. Gli altamurani vengono da due sconfitte consecutive ma questo non sembra aver inciso più di tanto sull’entusiasmo di una tifoseria che, alla sua quinta stagione consecutiva in serie D, sembra aver raggiunto una propria dimensione. Propongono tutto il loro repertorio alternando cori secchi ad altri più “ritmati”, oltre a tanto calore. A differenza di molte altre realtà ultras nazionali, gli Altamurani in trasferta colorano il proprio settore con bandierine anziché usare i soliti bandieroni sventolati invece nei match interni: la scelta risulta azzeccata soprattutto perché molto spesso, nelle categorie inferiori, i settori ospiti si prestano poco alle enormi  bandiere che i gruppi organizzati solitamente sfoggiano.

Sul fronte dell’ordine pubblico nulla da registrare, le due tifoserie infatti si sono ignorate per tutti i 90 minuti.

Michele D’Urso