In treno o in pullman, arrivati a Caserta è inevitabile farsi rapire dalla maestosità della Reggia con i suoi immensi giardini, ma oggi non c’è spazio per fare i turisti perché in questo sabato che precede Pasqua, allo stadio “Alberto Pinto” si disputa alle 18 l’importante incontro tra Casertana e Crotone.

Tre ore di anticipo sul calcio d’inizio mi permettono di ritagliarmi spazi anche culturali ma rimanendo per forza di cose in superficie, scusa buona inoltre per tornare a Caserta e visitarla in maniera molto più approfondita. Mi preme più che altro perdermi nelle vie ancora inesplorate del centro storico e sinceramente, lungo il tragitto, mi piace come gli ultras abbiano “migliorato” i muri della propria città: anche se per la schiera dei benpensanti può sembrare solo vandalismo, tra le righe si intuisce la storia del movimento ultras cittadino e l’idea di un territorio marcato e vivo.

Rispetto alla partita contro il Latina a dicembre, riesco a scoprire molte più cose uscendo dai semplici canoni stradali che portano allo stadio. La luce naturale aiuta ma è la temperatura a rendere la giornata praticamente perfetta. Arrivato all’entrata della tribuna, trovo un grosso striscione dedicato a Catello, e poco più avanti, dove entrano gli ultras ce n’è un altro dedicato a Vittorio. Visibilmente l’atmosfera non è di quelle gioiose, anzi c’è tensione per il momento delicato della Casertana e per il delicato testacoda in campo. Pur martoriato dalle esclusioni eccellenti di Taranto e Turris, il girone C della Serie C ha ancora una retrocessione da decretare per di più attraverso i play out. Vietato sbagliare dunque contro un Crotone quarto in classifica, posizione da difendere per saltare il primo turno dei play off.

Messo piede in campo grazie alla sempre celere e cortese collaborazione dell’ufficio stampa, colgo ulteriore prova dell’umore della piazza nello striscione MERITIAMO RISPETTO affisso in balconata, oltre all’immancabile pezza per i diffidati e per gli ultras scomparsi. Quest’oggi al loro fianco ci sono i gemellati della “Curva Nord” della Ternana mentre nel settore ospiti, stando alle fonti ufficiali, sono stati venduti una quarantina di biglietti. Pitagorici presenti con le insegne principali della Curva Sud che balzano all’occhio per essere attaccate al contrario in evidente protesta.

Nonostante la Casertana sia penultima (o quart’ultima se vogliamo contare le due escluse) nella Tribuna coperta c’è un discreto numero di tifosi, così come nei Distinti dove si sistema la parte calda della tifoseria. Con l’entrata delle squadre in campo, il settore dei padroni di casa si colora grazie allo sventolio dei numerosi bandieroni, fra i quali scorgo pure qualche (almeno per me) inedito. Nel settore ospiti i calabresi seguono lo stesso filone, sventolando bandiere, bandierine e alzando un paio di due aste.

Nel primo tempo, a dispetto della classifica, i rossoblù campani fanno veramente un gran bel tifo, effettuando un gran numero di battimani ad accompagnare i cori, che spaziano da quelli brevi a quelli classici di lunga durata fino ad arrivare a quelli a quelli a rispondere. Bandieroni sempre al vento, più di una volta intonano canti abbracciandosi tutti, senza dimenticare il presidente D’Agostino invitato ad andarsene. Alla mezzora accendono una torcia nel momento di maggior fomento.

Nel secondo tempo, gli ultras casertani continuano il loro personale spettacolo riprendendo a tifare in maniera esemplare, sempre con una buona intensità corale con la quale, assieme ad una torcia, cercano di infondere coraggio alla squadra. Il livello continua ad essere alto, ripagato al minuto sessantasei da Bacchetti che sigla il gol del vantaggio e fa esplodere lo stadio in un’esultanza liberatoria in cui risalta la luce delle torce grazie al calare del sole. Da qui in poi il settore diventa una vera bolgia con gli ultras che intensificano i decibel per esplodere nuovamente a undici minuti dal novantesimo per il gol del definitivo 2-0 siglato da Egharevba.

Parlando della prestazione ospite, ad essere sincero, con la squadra al quarto posto in classifica, mi aspettavo un numero più alto ma chi macina chilometri merita sempre rispetto. A dispetto di ciò, i calabresi, dopo una partenza in sordina in cui comunque non mancano i cori, acquistano fiducia con il passare dei minuti e oltre ad alzare l’intensità, il tifo risulta sempre continuo, ad eccezione di qualche piccola pausa e calcolando pure l’intensità dei cori da parte dei padroni di casa con cui si devono interfacciare. Anche per loro tanti battimani ad accompagnare cori brevi e secchi, non mancano nemmeno cori goliardici per allietare quest’ultima trasferta di campionato prima degli ormai certi play off. Nel secondo tempo riprendono a tifare sempre con buona continuità, tanti battimani, bandierine e stendardi aperti di tanto in tanto. Nonostante i due gol subiti non si danno per vinti e al di là di qualche piccola pausa, portano a casa una prestazione ottima.

Al triplice fischio i giocatori di casa si avvicinano timidamente al settore degli ultras che, incuranti, continuano a cantare come se non ci fossero, mentre dalla parte opposta, qualche giocatore calabrese si avvicina donando la propria maglia o pantaloncino. Finisce così una partita ricca di spunti, con due tifoserie che hanno fatto la propria parte sugli spalti, dando conferma che a volte veramente non contano classifica, risultato o numeri. L’ultima giornata sarà di riposo per il Crotone sicuro del quarto posto, mentre la Casertana è chiamata a un ultimo sforzo nella trasferta di Trapani: si deciderà tutto tra sette giorni e solo allora si potrà stabilire se la Casertana dovrà affrontare la roulette dei play out con altre due gare che varranno una stagione oppure se, come i tifosi si augurano, si potrà esultare e chiudere anzitempo questa tribolata stagione.

Marco Gasparri