Nonostante il periodo sicuramente negativo c’è una buona affluenza, relativamente ai numeri che la città di Caserta sta esprimendo nell’ultimo periodo. Sugli spalti si continua a sostenere la squadra in campo come se nulla sia successo, cercando di spingerla a quel successo interno che manca da lungo tempo, dalla prima contro Catania ad essere precisi, ma alla fine viene fuori l’ennesimo scialbo pareggio per 0-0. Niente contestazione a fine gara, ma ultras che lasciano il settore senza nemmeno applaudire, pur coscienti che questo pareggio, dopo quattro sconfitte consecutive in casa almeno inverte il trend negativo, seppur la compagine rossoblu continui a restare impelagata nei bassifondi della classifica.

Buono il tifo vocale, molto colore ma, come detto, gli eventi contribuiscono poco o meglio per nulla a motivare ulteriormente la tifoseria di casa. Per quanto riguarda i reggini, i dati ufficiali parlavano di soli 14 biglietti staccati, ma alla fine nel settore si contano 27 presenti. Quando arrivano gli ultras, intorno al 15′ del primo tempo, si dispongono a quadrato e riescono a compattarsi bene. Presenti solo con lo striscione “CHIUSO PER REPRESSIONE” che ormai li accompagna ovunque. Non tifano e non rispondono nemmeno ai cori dei padroni di casa che offendono loro o i loro gemellati di Salerno. Finita la gara, salutano la squadra, ripiegano il loro striscione e riprendono la via di casa. Come si capisce bene dallo striscione, non sono i loro tempi migliori: non resta che aspettare altro tempo, a partire da quello che separa dal ritorno dei diffidati.

Testo di Matteo Falcone.
Foto di Giuseppe Scialla.