Doveva essere un big match. Doveva essere il pienone sugli spalti. Doveva essere il ventesimo risultato utile consecutivo. Doveva essere la “quasi” certezza della promozione in Lega Pro Unica. Ed invece molte, se non tutte, le aspettative sono venute meno. Di big-match non se ne parla: una gara pessima, probabilmente la peggiore alla quale abbiamo assistito dalla gestione Ugolotti, e un risultato del tutto meritato a favore dei Calabresi, i quali tornano a casa con il bottino pieno. Un 1-3 che neanche lo scommettitore più incallito avrebbe mai pronosticato.
A far da cornice al match ci hanno pensato i circa 4.000 sostenitori esclusivamente rossoblu, data la completa assenza di supporters calabresi. Grande spettacolo sugli spalti, con sciarpe, bandiere e striscioni di ogni genere che, ancora una volta, hanno confermato l’accanimento e la voglia dei Casertani di “fuggire” da categorie inferiori e riprendersi piazze ben più importanti. Una piccola scaramuccia intorno alla metà del secondo tempo, nel settore Distinti, ha fatto allarmare le forze dell’ordine, ma in pochi attimi è tornata la calma e i
sostenitori hanno ripreso i loro cori. A fine gara, nonostante il risultato non abbia sorriso agli uomini di Patron Lombardi, tutto lo stadio ha applaudito i propri beniamini, perché, ricordiamolo, 19 risultati utili consecutivi hanno portato la città all’ombra della Reggia, per il bellissimo record raggiunto e superato, su tutti i quotidiani, sportivi e non.
Nelle ore successive, i Fedayn Bronx hanno lanciato un comunicato per scusarsi con tutto il pubblico per la scaramuccia accesasi davanti agli spettatori più giovani, sottolineando l’esclusione dei responsabili ed invitandoli a partecipare al prossimo match casalingo in programma Domenica 9 Marzo contro il Teramo, dove saranno allestite coreografie in tutti i settori e dove i sostenitori più giovani verranno omaggiati con gadget messi a disposizione dagli stessi Fedayn; una bellissima iniziativa che evidenzia la correttezza e buonafede del pubblico rossoblu.
Testo e foto di Giuseppe Melone.