Quando la sfida Cassino-Paganese è entrata nel girone infernale delle determinazioni dell’Osservatorio, mi era un po’ scemata la voglia di mettermi in viaggio verso il Lazio meridionale, prefigurandomi già un divieto. Fortunatamente, il mercoledì precedente alla gara è arrivata l’apertura agli ospiti con la vendita di 600 biglietti: un piccolo squarcio di luce in questa odiosa pratica di tenere le trasferte in sospeso fino all’ultimo, senza alcun rispetto per i tifosi. I paganesi, nonostante tutte le difficoltà del caso, esauriscono tutta la scorta di biglietti messa a loro disposizione, sulle ali dell’entusiasmo per il primo posto attualmente occupato in classifica, seppur in coabitazione.

Per quanto mi riguarda, ciò che aggiunge ulteriore fascino a questa sfida è la possibilità di tornare a viaggiare con mezzi pubblici, cosa che non facevo dalla trasferta in Campania della scorsa stagione per la partita Pompei-Modica. Il giorno della gara mi sento un po’ arrugginito e mi rendo conto che le mie quasi quarantasei candeline iniziano a farsi sentire, nonostante la sveglia non suoni nemmeno così presto. In poco più di due ore arrivo a Cassino e appena uscito dalla stazione mi accoglie un bellissimo sole. Appena sceso, il mio sguardo è catturato dall’Abbazia di Montecassino, che sembra tuttora vegliare sulla città, come in passato. Con passo tranquillo e senza fretta mi incammino verso lo stadio “Gino Salveti”. Lungo il percorso vedo volantini affissi dal nuovo gruppo ULTRAS CASINVM, che invitano la gente a venire allo stadio e uno striscione, con la scritta “TUTTI ALLO STADIO”, firmato dalle BRIGATE CASSINO 2004. Purtroppo assente lo storico gruppo dei FEDAYN, attivo dal 1977 e scioltosi quest’anno.

In zona stadio noto, oltre alla chiusura della strada e delle vie interne, anche un notevole dispiegamento di forze dell’ordine ed ulteriori barriere per regolare il flusso all’ingresso degli ospiti. La partita è particolare, non solo per il gran numero di spettatori previsto su entrambi i fronti, ma anche per gli intrecci di amicizie tra le due tifoserie. I paganesi, infatti, sono legati da uno storico gemellaggio con i frusinati, ed è risaputo che da queste parti il capoluogo ciociaro non gode di grande simpatia. I cassinati, invece, vantano un forte gemellaggio con i casertani, acerrimi nemici dei paganesi, cosa che aggiunge adrenalina al confronto canoro sugli spalti.

Arrivato in netto anticipo, ho il tempo di farmi un altro giro e vedere l’arrivo degli ultras laziali in corteo fino al loro settore. Si danno la carica con diversi cori, tra cui quelli contro Frosinone e la Ciociaria. Una nota di rilievo è la fanzine delle BRIGATE, davvero ben scritta, in cui si parla della trasferta della scorsa domenica e dell’avversario odierno, ricordando inoltre con rispetto il disciolto gruppo dei FEDAYN ’77. Sono felice per il ritorno di questo tradizionale strumento d’informazione, che per anni ha accompagnato le domeniche non solo degli ultras ma anche dei tifosi comuni. Sempre più tifoserie stanno tornando a stampare e distribuire questo fondamentale “pezzo di carta” che, a mio modesto parere, nessun social potrà mai sostituire. Nel frattempo, vedo arrivare anche la tifoseria campana, con pullman e macchine private.

Quando manca poco più di mezz’ora al fischio iniziale, decido di entrare e ad accogliermi c’è il sempre gentile segretario Coppola: ormai sono oltre venti anni che, quando vengo a Cassino, lo trovo lì e a parte il passare degli anni (ahimè, per entrambi), la sua gentilezza e disponibilità rimangono inalterate. Così, in men che non si dica, mi ritrovo sul rettangolo verde. Mi emoziona sempre, ogni volta che entro al “Salveti”, vedere intatti i famosi cinque gradini del vecchio stadio, ancora presenti ma non più funzionali da tantissimi anni. Mi riportano ad un calcio ormai superato, quando i biglietti si acquistavano al botteghino e la società cercava di venderne il più possibile per massimizzare l’incasso.

La tifoseria locale è già sugli spalti, intenta a tifare, nonostante la maledetta musica sparata a tutto volume. Questa moda di trasformare il calcio in uno show sta divenendo insopportabile. Fortunatamente, in queste categorie è meno invasiva, ma anche qui è comunque presente. Nel frattempo, la tifoseria campana ha già occupato interamente il settore dove, oltre a diverse pezze appese, spicca il lungo striscione “RESTISTERE PER CONTINUARE AD ESISTERE“, che rappresenta un po’ tutti i gruppi del vasto panorama azzurrostellato. Come previsto, sono presenti anche numerosi ultras del Frosinone, riconoscibili grazie a un semplice stendardo. Gli ospiti, al contrario dei padroni di casa, aspettano che la musica cessi. Una volta spente le casse, ecco che cominciano a farsi sentire con cori secchi e potenti.

Quando le squadre entrano in campo, i padroni di casa espongono un lungo striscione carico di significato: “IO NON HO TEMPO PER UN’ALTRA VITA, IO LA MIA VITA LA VIVO CON TE”, dietro al quale vengono sventolate diverse bandiere. Da segnalare la presenza, tra gli ultras cassinati, degli amici della Real Theodicea con lo striscione THEOS GROUP, provenienti dal piccolo comune di Sant’Angelo in Theodice. Benché senza pezze appese, si nota anche la presenza degli ultras di Cervaro, della Pro Calcio San Giorgio e di alcuni tifosi casertani e di Venafro.

Nel primo tempo entrambe le tifoserie danno vita a un bello spettacolo, caratterizzato dal ricorso al colore, grazie alle numerose bandiere sventolate, e a cori potenti. Tra i due gruppi chiare differenze nel modo di tifare: i cassinati scelgono cori prolungati accompagnati da battimani, mentre gli ospiti preferiscono il loro stile tradizionale, con tanti battimani con le braccia alzate e larghe. Non mancano momenti in cui cantano tutti abbracciati, un loro vero e proprio marchio di fabbrica. Questa prima parte della gara è davvero appassionante su entrambe le sponde. Emerge un rinnovato entusiasmo in casa Cassino che che fa tornare alla mente gli anni in cui, all’inizio del secolo, lottavano per la promozione in C. Pur orfani dei FEDAYN, offrono compattezza e un bel mix tra giovani e vecchi.

Nel secondo tempo, gli ultras azzurrostellati catturano l’attenzione con lo striscione “BRACCIA TESE, VESSILLI ALZATI… PER LA STELLA E I DIFFIDATI!”, seguito da cori e battimani. Dopo pochi minuti, anche i locali espongono un tributo per il loro amico Francesco. La partita in campo è avvincente: ambo le squadre si danno battaglia, desiderose di portare a casa i tre punti ma al cinquantottesimo, Gomez sigla il suo primo gol in questo campionato, regalando al Cassino la vittoria. Momenti di apprensione, invece, quando il giocatore ospite Ianniello perde i sensi a causa di uno scontro di gioco. Costretto a uscire in barella, l’ambulanza arriva fortunatamente in tempo per trasportalo in ospedale, sotto gli scroscianti applausi delle due tifoserie. La Paganese attacca per cercare il gol del pareggio, mentre l’intensità corale degli ultras ospiti subisce un calo. Al contrario, i cassinati, galvanizzati dal gol, continuano a tifare con entusiasmo. Poco oltre la mezz’ora, i laziali effettuano una sciarpata, continuando a sventolare le bandiere soprattutto nella parte alta della tribuna laterale Sud.

Dopo diciassette minuti di recupero, l’arbitro decreta la fine delle ostilità. I giocatori si avvicinano ai rispettivi settori prima di accomiatarsi. C’è ancora tempo per un paio di botta e risposta tra i cassinati che intonano cori contro Frosinone, mentre i paganesi rispondono con cori a favore di questi ultimi e contro i rivali di Caserta, ricordando l’episodio del pullman che prese fuoco. Dopo di che, anche per me arriva il momento del rientro, soddisfatto per il bellissimo spettacolo offerto da entrambe le tifoserie.   

Testo e foto di Marco Gasparri