Catania e Siracusa tornano ad affrontarsi allo stadio Angelo Massimino dopo più di vent’anni dall’ultima volta. Obiettivo categorico per gli etnei sono i tre punti, occorre una reazione d’orgoglio dopo il Ko esterno di Cosenza; aretusei volonterosi di fare bottino pieno per consolidare la posizione in vista dei play-off.

Le due squadre fanno ingresso sul terreno di gioco in un Cibali quasi deserto, come gruppi organizzati presente soltanto la Curva Sud, la Nord entrerà nella ripresa. Durante i primi cinque minuti vengono onorati diversi ultras che non ci sono più, subito dopo cori contro gli aretusei. Da segnalare il settore ospiti vuoto a causa del divieto di trasferta disposto anche a coloro i quali dispongono della tessera del tifoso.

In campo il Catania parte forte e riesce a imporre il proprio gioco, il Siracusa gioca di rimessa tentando di scardinare l’attenta retroguardia dei padroni di casa. Mazzarani prima e Di Grazia decretano il due a zero parziale per gli etnei, risultato con il quale le formazioni fanno rientro negli spogliatoi.

Prima del fischio d’inizio del secondo tempo entra la curva Nord, nuovamente sui gradoni dopo tre partite di assenza in segno di contestazione nei confronti di una società e di una squadra che ha reso ampiamente al di sotto delle aspettative durante la stagione. Scanditi cori contro il presidente Pulvirenti, poi cori solamente a sostegno della maglia e della città. Criticati più volte i calciatori, ai quali viene rimproverata la scarsa dedizione alla causa rosso-azzurra.

Durante i primi quindici minuti della ripresa il tris è servito, strada dunque ampiamente in discesa per i padroni di casa. Il Siracusa non molla e riesce ad accorciare le distanze, nonostante lo spirito di abnegazione i ragazzi di Sottil non riescono a trovare il pari e il match si trascina senza troppi brividi fino al novantesimo.

Tre ad uno, tre punti d’oro per gli etnei, applauditi dal proprio pubblico, ad eccezione della curva Nord, la quale ha continuato la propria protesta. Per i playoff è dura, ma i ragazzi di Pulvirenti sono convinti di poter dire la loro e si giocheranno questo importante traguardo durante gli ultimi 90′ di stagione. Per il Siracusa un ko che non è possibile definire indolore, in quanto perdere non è mai piacevole, tuttavia la squadra ha lottato per tutta la durata della partita, onorando al meglio la maglia. Un derby, sotto il profilo del tifo, sempre più lontano da quelli passionali e sentiti di un tempo e sempre più prossimo alla triste monotonia che caratterizza il calcio dei nostri giorni.

Paolo Lo Castro.