Per l’ultimo incontro in casa di questo 2022 ormai giunto al termine, la Cavese è chiamata a scontrarsi contro il Brindisi, una delle tante nobili decadute del calcio meridionale. La gara in questione, prevista per le 14.30, rappresenta sicuramente il big match di questa penultima giornata del campionato di serie D girone H, e non solo perché tecnicamente le due squadre sono tra le più attrezzate, ma anche per la cornice di pubblico prevista che è di tutto rispetto.

La Cavese proviene da tre vittorie di fila e si ritrova ormai lanciata in vetta solitaria, a quattro punti di distanza dal Barletta secondo, mentre i pugliesi, a causa di qualche intoppo di troppo, sono costretti a dover rincorrere per sperare nell’ambito quanto complesso salto di categoria. Ad aggiungere quel “quid” in più sono però le due tifoserie, che nel panorama ultras nazionale non hanno bisogno di presentazioni.

Al fischio di inizio il “Simonetta Lamberti” di Cava appare più gremito del solito e infatti tra locali ed ospiti sono presenti all’incirca tremila spettatori. Da Brindisi arrivano quasi duecento sostenitori che, dopo aver posizionato minuziosamente le proprie “pezze”, si compattano sventolando due bandieroni e numerose bandierine. L’effetto è certamente notevole e al tanto colore aggiungono altrettanto calore, con un tifo davvero costante e ben ritmato grazie all’uso magistrale del tamburo.

Di fronte, in curva sud, la situazione non è meno suggestiva: il settore di casa più caldo si presenta davvero in grande spolvero e si ritrova, come ormai accade dall’inizio di stagione, dietro l’unico striscione “Libertà per gli ultras”. Una frase che, forse perché abusata, potrebbe sembrare scontata ma per chi vive e conosce certe dinamiche sa che mai come adesso è particolarmente attuale, oltre che “universale”.

Sul terreno di gioco, nel frattempo, le squadre si danno battaglia regalando una partita pirotecnica con azioni da una parte e dall’altra. Alla fine del primo tempo è però la Cavese a passare per prima e, tra la gioia generale, i decibel del “Lamberti” salgono per sostenere ancora di più i ragazzi con la casacca blufoncè. La seconda frazione si apre sulla falsariga della prima con un Brindisi davvero agguerrito che prova a pareggiare riuscendoci solo intorno all’ottantesimo minuto. Molto bella l’esultanza sotto al settore ma altrettanto vana perché, dopo qualche manciata di minuti, i metelliani ritornano in vantaggio grazie all’incornata decisiva di Bubas che chiude di fatti i giochi.

Al triplice fischio c’è il tripudio generale con la squadra di casa che festeggia sotto la curva, la quale a sua volta risponde con uno spettacolo pirotecnico: torce, “stelline” di Natale e candeline scintillanti colorano il settore in festa. La Cavese non solo si conferma prima ma riesce addirittura ad allungare a più sette sul Barletta che viene sconfitto a Nardò. Forse dopo anni di delusioni calcistiche, condite da fallimenti e retrocessioni, è giunto il momento che anche una piazza come Cava possa gioire per la vittoria di un campionato. La stagione però è ancora lunghissima e il campionato apertissimo.

Lascio lo stadio un po’ in anticipo ma davvero soddisfatto non tanto per il risultato ma soprattutto per la bella cornice che ha caratterizzato la sfida e per aver visto (ormai accade sempre più raramente) una bellissima tifoseria ospite. Avevo già un buon ricordo dei brindisini i quali, già nel 2014, si presentarono in ottimo numero ma hanno ulteriormente confermato la mia ottima idea su di loro. Da segnalare, infine, l’esposizione di diversi striscioni in curva cavese (uno per ricordare una persona scomparsa e un altro contro la repressione) e i cori contro i nocerini da una parte e dall’altra (i metelliani mercoledì giocheranno a Nocera, mentre i pugliesi nutrono un forte astio per i molossi soprattutto dopo le ultime vicende che li hanno contrapposti in questa stagione).

Vincenzo Amore