Dopo troppi mesi lontano dal “Simonetta Lamberti” finalmente ritorno a Cava per una partita che, almeno sulla carta, avrebbe tanto da dire. La Cavese e la Casertana, infatti, necessitano entrambe di punti preziosi in ottica salvezza e se i biancoblù hanno sicuramente una posizione migliore, i falchetti invece devono assolutamente tirarsi fuori dalla lotta play-out. A tutto questo si aggiunge che le due compagini nutrono una storica rivalità la quale, in condizioni normali, costituirebbe quel “quid” in più tale da rendere elettrizzante la sfida. Purtroppo però, come ormai è triste e consueta abitudine, la trasferta ai tifosi rossoblù è stati vieta e così, anche questo derby, risulta sugli spalti un monotono monologo dei padroni di casa.

Venendo alla gara, giungo sulla pista del “Lamberti” mezz’ora prima del fischio di inizio, che è previsto per le 20.30 e il clima, sarà per il freddo o per il giorno lavorativo, non è particolarmente acceso. Il mio sguardo, come sempre, punta alla curva sud di casa la quale però, da diverse giornate, si ritrova priva di striscioni e dei bandieroni che solo qualche mese fa erano soliti abbellire e rendere magica l’atmosfera di quei “nove scalini”. Non è una novità, infatti, che a causa della forte repressione che ancora una volta sta colpendo il cuore della torcida biancoblù, oltre all’arrivo di daspo (alcuni a dir poco discutibili!), viene impedito l’accesso di quegli strumenti (tra cui il tamburo) alla base della curva e in generale del tifo organizzato. Il tutto è poi caratterizzato da un servizio d’ordine che, in considerazione della trasferta vietata, appare senza dubbio esagerato.

Fatto sta che all’entrata in campo dei giocatori il principale settore di casa espone solo due pezze: una per i diffidati e un’altra contro le forze dell’ordine, aspetto che fa immediatamente capire come l’aria che si respiri non sia tra le migliori. Il tifo, nonostante tutto, è buono, sebbene sia particolarmente difficoltoso coordinare un’intera curva senza megafono e tamburo. Durante la gara, inoltre, vengono esposti una serie di striscioni tra cui uno contro una nota emittente televisiva salernitana, rea di aver più volte nominato la Cavese durante i suoi vari servizi, e un altro contro l’ennesima norma repressiva del “daspo fuori contesto”. Proprio in questa occasione vengono accese anche numerose torce che danno colore e riscaldano finalmente la gelida serata invernale.

Per quanto concerne l’aspetto propriamente calcistico, la partita sorride agli aquilotti, i quali riescono a portare a casa l’intera posta in palio e a mettere in cascina punti fondamentali per una salvezza sempre più vicina.

Vincenzo Amore