Dopo una serie di partite altalenanti, la Cavese è chiamata a cercare la vittoria a tutti i costi per alimentare il suo sogno promozione. Di fronte, per l’ottava giornata del girone di ritorno, vi è l’ostica formazione di Santa Maria Capua Vetere: il Gladiator. Al fischio d’inizio, in un clima tipicamente invernale, caratterizzato da un cielo plumbeo che sembra minacciare un imminente acquazzone, il pubblico di casa conta circa 1.500 spettatori. Sicuramente rispetto alla partita precedente con il Nardò, durante la quale si era toccata quota 3.000, il numero è drasticamente calato, vuoi per le condizioni meteo succitate ma anche per qualche mezzo passo falso dei metelliani.
Nonostante tutto, il tifo di casa si mantiene su buoni livelli con diversi striscioni che saranno esposti oltre al consueto utilizzo di tante torce e fumogeni. Alla pirotecnica sugli spalti si aggiunge anche e soprattutto quella in campo. Al netto di ogni pronostico, infatti, la gara si rivela particolarmente accesa e ricca di gol tant’è che il risultato finale sarà di 5 a 3 in favore dei padroni di casa.
Per quanto riguarda la tifoseria ospite, essa si presenta in circa 30 unità divisa in due gruppi; quello principale e più numeroso è raccolto dietro diverse pezze dove spicca sicuramente “Brigata Spartaco”. Nonostante il numero esiguo e lo svantaggio, cercheranno di farsi sentire con diversi cori secchi e sventolando alcune bandiere. Al fischio finale le rispettive formazioni vanno a salutare i propri tifosi sotto le due curve, raccogliendo i meritati appalusi: da un lato la Cavese ha agguantato un vittoria fondamentale, dall’altro il Gladiator ha venduto cara la pelle e, in barba alla sconfitta, ha messo in seria difficoltà la capolista.
Vincenzo Amore