Cavese-Messina è la dimostrazione vivente della fede e della resistenza di due tifoserie che stanno vivendo, in maniera differente, un clima di tensione nelle loro rispettive realtà.
Mi rallegra tornare allo stadio Simonetta Lamberti di Cava de’ Tirreni con la presenza di entrambe le tifoserie (e, in termini di tradizione: che tifoserie!), evento purtroppo sempre più raro in quest’epoca di divieti. La serata è importante e lo si può capire anche dalla notevole partecipazione del pubblico, presente nonostante una pioggia intensa che caratterizza poi quasi tutti i novanta minuti di gioco. In campo la lotta è per tre punti salvezza, cruciali per entrambe squadre.
I blufoncè, reduci da una diffida discutibile e da pesanti restrizioni che nelle ultime partite stanno limitando la libertà di tifo secondo gli standard che da sempre li caratterizzano, dimostrano comunque che nessuna repressione può spegnere la loro voce. Presenti in ottimo numero, cantano senza sosta alternando cori più conosciuti a pezzi del vecchio “repertorio” e ricordano Bruno Pizzul con uno striscione nel secondo tempo.
Gli ultras del Messina, che invece si trovano in bilico a causa della questione societaria che vacilla e tiene i tifosi col fiato sospeso, arrivano in numero più che dignitoso, considerando la lunga trasferta e il turno infrasettimanale pomeridiano. Completi di pezze, bandiere e fumogeni, fanno il loro ingresso sugli spalti a primo tempo avanzato. La presenza dei giallorossi è una sorpresa notevole, sia per le circostanze sopra menzionate sia per la prestazione di tifo. Sono la prova che, nonostante le difficoltà societarie che nemmeno i cambi di gestione hanno ripianato, i veri tifosi ci sono sempre, nella buona come nella cattiva sorte, esattamente come le più grandi promesse d’amore.
Se le tifoserie ci mettono voce e cuore, le squadre in campo si giocano tutto, ma non riescono a superare un insipido pareggio. La partita, purtroppo, non riesce a riflettere l’intensità e la passione delle curve, lasciando un senso di insoddisfazione tra i sostenitori, che speravano in un risultato che potesse dare slancio alle rispettive lotte per la salvezza e che invece lascia tutto ancora in bilico rimandando al prossimo futuro il verdetto finale.
Imma Borrelli