Dopo un inizio di campionato non completamente convincente la Cavese, costruita almeno sulla carta per vincere il campionato, dopo il secondo posto dell’anno scorso, sembra aver trovato la giusta quadratura, portando a casa un’altra vittoria. Gli aquilotti, infatti, sebbene con qualche rischio, conquistano i tre punti alimentando un entusiasmo sempre più coinvolgente e spegnendo diverse critiche che, nelle settimane precedenti, non erano mancate. Ma andiamo con ordine.

Al “Lamberti” di Cava de’ Tirreni i padroni di casa si fronteggiano con la compagine pugliese del Molfetta, seguita in terra campana da circa 30 sostenitori. Alle 14:30, orario dell’entrata in campo dei ventidue, lo stadio presenta pressoché lo stesso numero di spettatori della scorsa partita interna contro il Fasano. Infatti, tra curva, distinti e tribuna i supporter metelliani sono poco più di 1.500, un numero sicuramente non negativo per la serie D ma che mi auguro possa aumentare nel proseguo della stagione. Purtroppo, ed è doveroso precisarlo, gli scarsi risultati sportivi che ormai da anni caratterizzano la Cavese, uniti ad una serie A che ormai fagocita sempre più potenziali sostenitori hanno ridotto, così come in tutta Italia, il numero dei presenti. In ogni caso, al di là dei colori e della rivalità, va sempre tributato il massimo rispetto per chi segue assiduamente la propria squadra a prescindere da qualsiasi categoria o risultato.

Venendo al campo la gara si rivela particolarmente ostica, con una Cavese che sciupa un rigore oltre a diverse occasioni e, come spesso succede nel calcio, finisce addirittura per andare sotto in seguito ad un erroraccio del proprio portiere. I biancoblu, tuttavia, riescono subito a pareggiare e, nella seconda frazione di gioco, trovano anche il gol decisivo.

Per quanto riguarda l’ambito tifo, devo ammettere che gli ultras biancorossi mi hanno fatto un’ottima impressione, infatti, nonostante il numero esiguo, non hanno mai smesso di sostenere i propri colori, il tutto rafforzato da una apprezzabile compattezza. D’altro canto, nulla si può rimproverare alla “Curva Sud Catello Mari” che, anche quest’oggi, regala il solito spettacolo canoro e visivo. Da segnalare, infine, l’esposizione da parte degli ultras cavesi di due striscioni, uno per i ragazzi che ancora si trovano ai domiciliari dopo gli scontri con l’Acireale del maggio scorso e un altro per commemorare Stefano Cucchi.

Vincenzo Amore