Cavese-Sorrento, ultima partita di campionato di Serie C 2024/25, vede protagonista una sola tifoseria, a conferma dell’andamento di quest’anno caratterizzato dai divieti.

Inizialmente prevista per sabato pomeriggio, la partita è stata rimandata di un giorno a causa del lutto nazionale per la morte del Papa, e spostata in orario serale. Anche i festeggiamenti per il ventennale dello striscione tanto caro ai blufoncè, “Da padre in figlio”, che avrebbero dovuto proseguire dopo la partita, sono stati rinviati.

Nonostante ciò, i tifosi metelliani accorrono al Simonetta Lamberti per sostenere la squadra, nonostante il sogno dei playoff sia svanito. Lo fanno nello stile che li contraddistingue: con striscioni provocatori, cori, fumogeni e torce, a rimarcare il loro credo di “popolo libero”.

Fuori allo stadio, un nuovo murales ricorda la memoria di Vincenzo e Federico, due ragazzi della curva morti troppo giovani, per sempre nei cuori di ogni blufoncè. Questo tributo visivo rappresenta un legame profondo tra la tifoseria e i suoi membri scomparsi, un simbolo di affetto e di continuità.

Anche all’interno dello stadio prosegue la scia della memoria, della cura e del ricordo. Il primo tempo è molto intenso in curva: inizia con una coreografia dedicata alla memoria di Catello Mari, difensore mai dimenticato, che conquistò nel 2006 la C1 e che morì in un incidente stradale mentre rientrava a casa dopo aver partecipato alla festa per la promozione. La curva sud, che porta il suo nome, lo ricorda con affetto e commozione. Lo striscione recita: “Ciccio e Catello quanto mancano i vostri valori, in questo calcio che non rispetta neanche più i colori”, menzionando anche Ciccio Troiano, presidente della Cavese negli anni ’90, ex portiere e noto per aver portato a Cava famosi cantanti per concerti memorabili. Lo spettacolo di torce che segue, illumina la curva e dà il via allo sventolio di bandiere, con cori alternati a ritmo di tamburo. Passione che accompagna poi tutta la partita.

La curva dà successivamente il benvenuto a Zoe, nata a Cava de’ Tirreni, manifestando l’attaccamento del popolo cavese alla propria città. È però il secondo striscione a meritare particolare attenzione, perlomeno nel contesto del mondo ultras e del calcio. “Fermate i campionati solo a convenienza, ma non rispettate chi del calcio è l’essenza, onore a Graziano Fiorita, Lega Calcio vergogna infinita”. La dedica è per lo storico fisioterapista del Lecce, figura centrale nella vita del club, morto pochi giorni dopo il Papa, durante il ritiro pre-partita in vista della sfida contro l’Atalanta, valida per la 34ª giornata di Serie A. Due lutti che hanno evidenziato il diverso approccio della Lega Calcio e suscitato un’ondata d’indignazione. Mentre per per la più nota dipartita del Papa sono seguiti lutto nazionale e rinvii, l’altro ha visto spostare di solo due giorni il recupero della gara già rimandata per il Papa. Una scelta avvertita come poco rispettosa nei confronti di una persona certo non nota come il Pontefice ma che emotivamente ha avuto sicuramente un impatto maggiore nei calciatori e nello staff salentino che con lui condividevano quotidianamente esperienze non solo professionali ma anche umane. Ben altra e ampia la solidarietà del mondo ultras e, come in questo caso, ferma la condanna verso la scarsa sensibilità mostrata dai vertici del calcio.

La partita termina con una vittoria della Cavese, e i giocatori e lo staff che ringraziano i tifosi, con l’augurio di traguardi ancora migliori per il prossimo campionato, aspirazioni che una piazza del genere sicuramente meriterebbe.

Imma Borrelli