Oggi, 26 ottobre, per il quindicesimo turno di Serie C, Girone C, Cava de’ Tirreni è teatro del match tra gli aquilotti blufoncé di casa e il Taranto. Incontro che evoca sfide epiche soprattutto sugli spalti e confronti a dir poco infuocati che hanno reso questa gara, una delle più sentite del panorama ultras meridionale. Peccato solo che la scelta di Osservatorio e soci sia quella di vietare la trasferta agli ultras tarantini, rendendo monco lo spettacolo e annullandolo proprio di quella controparte e di quella contrapposizione anche aspra che l’aveva resa una grande classica. Compito degli organi di sicurezza sarebbe quello di intervenire laddove una delle due parti vada troppo sopra le righe ma, ahinoi, siamo ormai abituati a questo approccio psicotico in cui le punizioni vengono comminate prima ancora che una qualsiasi infrazione venga commessa. Si previene i problemi trovando anzitempo dei colpevoli, si mantiene l’ordine pubblico esimendosi dal compito di vigilarlo.

Nonostante tutto l’impegno di chi vorrebbe rovinare la festa, sugli spalti la cornice di pubblico è comunque molto positiva. La Curva Sud, in occasione di questa gara, festeggia i 100 anni dell’aquila bianca, cucita sul petto il 23 novembre 1924, giorno fatidico per l’Unione Sportiva Cavese che, in occasione della partita amichevole contro l’U.S. Messina, sfoggiò per la prima volta la maglia blufoncé con bordi bianchi, fregiata sul petto da un’aquila bianca appunto.

L’appuntamento ufficiale per festeggiare i cent’anni esatti da quei fatidici momenti, è in realtà il 23 novembre, allorquando il popolo cavese si ritroverà sotto l’aquila di Palazzo Coppola, ispirazione e origine di tutto. Anticipando però l’appuntamento del sabato successivo, la Curva Sud Catello Mari già nella gara contro il Taranto comincia le celebrazioni, accogliendo l’ingresso delle squadre in campo con una stupenda coreografia. Una gigantesca aquila al centro della curva si posa su un tappetto di cartoncini blu bordato di bianco ai lati, mentre uno striscione accenna all’origine nobiliare di quello che poi è assurto a simbolo di tutto il popolo sportivo.

Applausi e cori assordanti accompagnano l’intera gara, durante la quale si alzano altri due striscioni, uno in assenza del “nemico” tarantino per solidarizzare sull’ILVA e sulle pesanti ricadute che l’acciaieria ha avuto in termini di salute; il secondo invece ricorda le vicende di Luca Fanesi e Gabriele Sandri, “cicatrici indelebili nel cuore di chi vive i gradoni” per citare lo stesso striscione, i cui anniversari cadono a distanza di qualche giorno, precisamente e rispettivamente il 5 e l’11 novembre.

Per la cronaca, l’incontro in campo termina con il netto successo della Cavese per tre reti a zero. Immancabile epilogo con la squadra chiamata sotto il settore per ricevere il meritato applauso dei propri tifosi. Anche se la vera festa deve ancora cominciare.

Auguri, Cava!

Pier Paolo Sacco