Quest’oggi al Simonetta Lamberti va in scena uno dei match più spettacolari della serie D, quello fra due nobili decadute, la Cavese e il Taranto. Una sfida particolare che rievoca grandi incontri in campo e non, sulla carta equilibratissima a causa delle sei vittorie di fila delle due compagini e un tifo che si prospetta essere particolarmente caloroso. Ci sono tutti gli ingredienti per domenica d’alto livello. Dopo ben dieci anni, infatti, è stata concessa ai supporter ionici la possibilità di essere presenti sebbene con alcune limitazioni, una su tutte il numero massimo di biglietti (nominali) pari a 200. Proprio questa decisione era stata aspramente contestata da parte della Curva Nord tarantina tant’è che in settimana era stato pubblicato un comunicato firmato dai gruppi “ULTRAPAZ”, “GRUPPO ZUFFA”, “BOYS LIZZANO” e “CLUB DEGLI AMICI” che invitava a disertare tale trasferta. In ogni caso al fischio iniziale lo stadio si accende, da un lato la Curva sud Catello Mari più gremita rispetto alle partite scorse e che per l’occasione sfoggia una fumogenata arancione old school, dall’altra circa una 80ina di ultras rossoblu (riconducibili alla fazione Krazy Group) che fanno il loro ingresso nel settore con un petardo e un paio di torce.

La partita così come il tifo procede su ritmi altissimi, sfottò , battimani e cori secchi si susseguono senza tregua mentre sul campo i 22 calciatori lottano grintosi su ogni pallone . Il primo tempo si conclude con la Cavese in vantaggio e una prestazione superlativa della Curva di casa che , nonostante la pioggia di diffide degli ultimi due anni, è ancora in grado di regalare quella spinta che negli anni l’ha sempre contraddistinta , segno che la frase “Dal 1919 da padre in figlio ultras” non è solo un semplice striscione.

Il secondo tempo si apre con la stessa determinazione sia sul terreno di gioco che sugli spalti, da segnalare a tal proposito, lo striscione per Luca, ultras sambenedettese gravemente ferito dalle manganellate ricevute durante gli scontri a Vicenza e i diversi e ripetuti cori “anti Cavese” dei tarantini presenti che al di là del risultato tendono a ricordare più volte la loro ostilità nei confronti dei metelliani. In Curva sud , invece, viene esposto uno striscione che richiama la presunta mancanza di coerenza degli ionici per l’assenza della maggior parte dei gruppi e viene riproposto un Dale Cavese veramente di grande impatto che coinvolge tutto lo stadio.

La sfida termina con la settima vittoria per gli aquilotti che consolidano il secondo posto e che si recano sotto la Sud per il solito emozionante rituale.

Vincenzo Amore