Ebbene sì, nel sempre più triste “calcio moderno” accade anche questo: trasferta libera e settore destinato agli ospiti totalmente deserto. Sicuramente in molti saranno contenti. La gigantesca macchina dell’ordine pubblico è rimasta ferma (nonostante i buoni rapporti che legano le due fazioni) e i tanti capoccioni hanno risparmiato “fatica e sudore”. Ma per il sottoscritto e per tanti altri presenti non è così: quel settore spoglio, quest’oggi, fa più rumore della Curva di casa. L’ennesimo segnale è stato dato, magari sarà una guerra persa, chi lo sa, ma c’è chi ancora lotta a denti stretti, c’è chi ancora non si è piegato al marcio sistema.

Brigata Normanna che continua, con il sostegno di ormai poche tifoserie tra cui i biancoverdi padroni di casa, la sua battaglia contro la tessera del tifoso ed in particolar modo contro l’art.9 della stessa. Brigata Normanna che non molla di un centimetro.

Nonostante la totale assenza da parte ospite, il Veneziani fa registrare circa duemila unità.

La Curva di casa appare abbastanza piena, con lo zoccolo duro posizionato come sempre nella parte centrale e balconata tappezzata dai drappi dei principali gruppi del tifo organizzato.

Ottima prova dei biancoverdi per tutta la prima frazione, complice la rete di capitan Esposito proprio nei primi minuti di gioco con la consueta e colorita esultanza sotto la Nord. Gol contornato dall’accensione di una torcia, tra i malumori degli steward presenti nel settore. Splendidi come sempre i tanti bandieroni posizionati nella parte superiore e sventolati ininterrottamente per tutta la gara.

La ripresa non è da meno, nonostante il pareggio ospite nei minuti iniziali. La Nord ricorda i diffidati ed espone uno striscione a sostegno del popolo sannita, colpito dall’ennesima catastrofe ambientale.

La gara termina due reti a uno per i padroni di casa, ma questo non importa. Il vero vincitore è chi oggi, è rimasto a casa.

Antonio Vortex.