Tesserati e non tesserati. Non tesserati che viaggiano, non tesserati che non viaggiano. Away card, biglietto nominale. Sembra quasi di essere in un quiz dove alla fine il presentatore ti chiede: “Tu da che parte stai?”. Ormai è talmente tanto vasto il panorama di opzioni che è difficile suddividere le tifoserie tra tesserate e non tesserate, anche perché, non di rado all’interno della stessa tifoseria ci sono gruppi o microgruppi che hanno intrapreso strade diverse rispetto al resto della curva. Crotone non si differenzia troppo da questa realtà, perciò abbiamo gli ultras della Curva Sud tesserati ma c’è pure chi ha preso una strada diversa e continua a presenziare fuori di ogni settore ospite con la speranza, spesso vana, di poter entrare. Anche questa sera un manipolo di temerari affronta una trasferta non proprio agevole con la speranza di poter appendere la propria pezza all’interno del settore ospite dell’Armando Picchi; testardaggine ed un pizzico di incoscienza fanno sì che le speranze dei non tesserati vengano esaudite e la pezza “1997” può far bella presenza allo stadio ardenzino.

Si gioca di venerdì sera con tutte le problematiche del caso, soprattutto per la tifoseria in trasferta; inutile sperare in numeri roboanti, la distanza ed il giorno lavorativo allontanano il grosso dei crotonesi da Livorno, indi perciò la presenza di ultras rossoblù si attesta intorno alle 30 unità, numero che comprende ultras, tifosi e sportivi che per una sera restano compatti dietro pezze e striscioni per far sì di dare un sostegno alla squadra.

Sull’altro versante la Curva Nord può far la parte da leone: i numeri non sono eccelsi ma comunque sono più che dignitosi, il momento della squadra non è dei migliori ma gli ultras non accennano ad una qualsiasi forma di contestazione, neanche verso il presidente Spinelli, in passato bersaglio preferito delle ire della curva, e partono decisi con il sostegno ad oltranza.

Coreograficamente c’è poco da segnalare: entrambi gli schieramenti all’ingresso delle squadre preferiscono farsi sentire con i cori, e se i numeri della Curva Nord sovrastano quelli dei crotonesi, c’è da dire che questi ultimi non si abbattono e cercano di sostenere la squadra al meglio delle loro possibilità; il loro tifo non può essere continuo, ma comunque resta alto per tutti i novanta minuti. Qualche pausa, a volte anche prolungata, è inevitabile, comunque hanno la capacità di toccare tutti le tematiche ultras e di offrire un sostegno vocale alla squadra.

La Curva Nord parte decisa con il sostegno, poi la partita pare mettersi male con un Crotone che sembra padrone del campo. Se gli ultras amaranto non perdono le staffe, qualcuno in curva comincia a rumoreggiare; nel mirino entra mister Gautieri anche se, a ben vedere, sono voci isolate. Gli ultras si trovano però soli nel sostegno alla casacca amaranto, mentre il resto della curva raramente segue le indicazioni che provengono da centro settore, così i cori sono quasi esclusivamente a scapito dello zoccolo duro.

La ripresa offre un Livorno più volitivo, difficile far peggio, e così, in più di un’occasione, la curva torna a ruggire come da tradizione. Ora gli ultras riescono a trascinare un buon numero di persone ed il cambio di ritmo si sente e si vede; alcuni battimani sono fatti quasi a tutta curva ed un paio di cori fanno capire quale sia il potenziale da poter sfruttare. Il Crotone, sul terreno di gioco, non affonda e si rende comunque pericoloso, alcune azioni particolarmente pericolose fanno innalzare i decibel nel settore ospite, i cori, anche in questo caso, in qualche circostanza, coinvolgono quasi tutti i presenti, in altre circostanze il manipolo di ultras viaggia per conto proprio cercando di farsi sentire nei momenti di silenzio degli avversari.

Il Livorno si porta in vantaggio e riesce, non senza fatica, a portare a casa la vittoria, nonostante ci sia chi sugli spalti storca il naso per una prestazione al di sotto delle aspettative.

Gli ospiti masticano amaro, ma in definitiva la vittoria più bella, per chi ha partecipato a questa trasferta, è stata quella di essere su quei gradoni. Tra le due tifoserie reciproca indifferenza; partite del genere ti fanno chiedere l’utilità dell’introduzione della Tessera del Tifoso. Risposta immediata, è l’ennesimo “aiutino” che si prendono le televisioni, vere padrone di uno sport che una volta era chiamato popolare. Poi ci si meraviglia se la nazionale soffre con l’Azerbaigian…

Valerio Poli