Per la ventottesima giornata del campionato di Promozione laziale mi reco a Ceccano, precisamente allo stadio “Popolla”, dove va in scena l’incontro tra il Ceccano e l’Alatri. Una sfida parecchio interessante tra due centri di rilievo della Ciociaria (22.000 contro 29.000 abitanti). Torno a Ceccano dopo diverso tempo: l’ultima volta in cui ho messo piede nella tana rossoblù era il 2017, per un Ceccano-Real Piedimonte, sempre per il torneo di Promozione. Di quel vibrante match ricordo lo striscione dei “Pirates” nella curva di casa e quello dei “Warriors” nel settore ospiti.

Quest’oggi arrivo in città intorno alle 14:00. Passando per il centro storico, noto uno striscione con l’invito rivolto alla cittadinanza a gremire lo stadio. Poi, approssimandomi alla porta carraia, osservo un brulicare di tifosi con sciarpe e bandiere, davanti al bar in cui si ritrovano e nelle strade intorno. Spiccano, ovviamente, il vecchio botteghino e il muro di cinta, che testimoniano il notevole pregio storico di questo impianto. Bisogna ricordare, a tal proposito, che il club ciociaro ha disputato la Quarta Serie negli anni Cinquanta e, soprattutto, il Campionato Nazionale Dilettanti tra il 1994 e il 2002. Furono, quelli, anni di grande entusiasmo per la Ceccano calcistica, protagonista di stagioni indimenticabili, in cui il pubblico locale ebbe l’opportunità di assistere a partire memorabili contro tante squadre blasonate; ma soprattutto, quasi ogni domenica il settore ospiti accoglieva gruppi che hanno scritto pagine importanti della storia del tifo italiano.

Tornando al presente, entro in campo a mezz’ora dal fischio iniziale. Quando calpesto il terreno di gioco, noto due grandi novità: prima di tutto, è stato introdotto il sintetico, poi i gradoni sono stati colorati di rossoblù. Questi cambiamenti, a mio parere, hanno ulteriormente abbellito uno stadio che ha sempre esercitato, almeno ai miei occhi, un grande fascino per il suo volto retrò. Insomma, ora il “Popolla” è veramente un gioiellino, per la sua collocazione nel centro della città, per gli spalti addossati al campo e per l’equilibrato impasto di innovazioni ed elementi del passato, come i vecchi gradoni del settore ospiti, fortunatamente rimasti integri.

Venendo alla cronaca, mentre effettuo i primi scatti, noto all’esterno tante bandiere intorno al botteghino, che annunciano l’ingresso in corteo della tifoseria locale. Sempre nell’attesa del match, indirizzo l’obiettivo verso il centro storico, dominato dalla rocca dei conti di Ceccano. Questa cittadina, erede della romana Fabrateria vetus, nel corso del Medioevo conobbe un notevole sviluppo proprio grazie alla famiglia regnante, che fu spesso in contrasto con la Chiesa; nel XIII secolo, i conti sottomisero buona parte dell’area dei Lepini, fino alla provincia di Marittima, sul Tirreno. Proprio per questo, Ceccano vanta tanti bei palazzi, molte chiese dalle suggestive decorazioni architettoniche e, appunto, il magnifico castello. Anche Alatri, di origine ernica, è un celebre centro artistico, custodendo delle magnifiche mura poligonali, tra le meglio conservate della regione, oltre una splendida acropoli.

Quando inizia il match, i ceccanesi creano un blocco compatto e numeroso al centro della loro curva. Osservo moltissimi volti giovani, a dimostrazione del buon radicamento dello spirito ultras in questa comunità. A inizio gara, dopo aver sistemato gli striscioni, sventolano diversi bandieroni e realizzano anche una sciarpata. In generale lo stadio presenta un ottimo numero di spettatori, soprattutto per una partita di Promozione, per cui l’atmosfera è sicuramente da categoria superiore. I ragazzi di Ceccano offrono un tifo molto positivo per tutta la partita, non smettendo mai di sostenere la loro squadra e mostrandosi sempre coesi, quasi granitici. Realizzano tante manate, inoltre intonano parecchi cori contro le rivali storiche: innanzitutto Frosinone, e in tale circostanza sottolineano di sentirsi orgogliosamente ciociari ma ostili al capoluogo; poi è la volta di Isola Liri, Terracina e Formia. La prestazione odierna conferma il loro ottimo stato di forma, evidenziato anche dalla coreografia messa in scena nella sfida del mercoledì precedente in Coppa. Avverto, in generale, un grande entusiasmo e ottimismo in vista del futuro. Proprio parlando con un addetto della società, scopro che essa nutre importanti ambizioni; del resto, per quest’anno l’approdo in Eccellenza è ancora possibile, considerando che, nonostante il secondo posto in classifica, il Ceccano ha in serbo altre due carte: i play-off e la Coppa che mette in palio un altro posto promozione.

La partita odierna è impreziosita dalla presenza, nel settore ospiti, dei ragazzi di Alatri. Rivedo gli alatresi dopo molti anni: l’ultima volta fu al “Mario Colavolpe” di Terracina, nel 2016. In quella occasione mi fecero una buona impressione; di quella partita, inoltre, ricordo i loro numerosi cori di sfottò rivolti agli anagnini. Quest’oggi entrano a partita in corso e, sistemate le loro pezze sulla recinzione metallica, accendono dei fumogeni verdi, iniziando poi immediatamente a cantare per i verde-rosa, con un sostegno continuo e anche abbastanza intenso per tutta la gara. Alatri dista solo un quarto d’ora da Frosinone, una città che ormai da molti anni presenzia stabilmente in B, con varie apparizioni in A; non è facile tifare per una squadra di Promozione quando si ha la cadetteria a portata di mano, per cui questi ragazzi meritano un elogio per la scelta di seguire la squadra della propria comunità. Espongono anche lo striscione “Daje Guerriero”, che raccoglie il caloroso applauso dei ceccanesi.

Una nota, infine, vorrei dedicarla al mitico cavalcavia posto dietro al settore ospiti, da cui diversi spettatori “non paganti” si godono il match: un’immagina romantica, che rimanda ai vecchi tempi. Sul campo il Ceccano si impone agevolmente con cinque reti di scarto, che permettono ai rossoblù di rafforzare la seconda posizione in classica. Quando finisce la partita, il settore di casa realizza una seconda sciarpata per festeggiare questi tre punti di grande importanza; un giocatore locale, poi, prende in mano il megafono e lancia diversi cori, a cui risponde la curva. Con questa bella immagine chiudo il mio resoconto di questa partita, che mi ha fornito molti spunti interessanti: ho finalmente visto il “Popolla” rinnovato e, soprattutto, ho verificato con i miei occhi l’ottimo stato di forma dei ragazzi di Ceccano e Alatri. Di meglio non si poteva chiedere.

Andrea Calabrese