Classico testa-coda, il Livorno veleggia nelle parti alte della classifica mentre il Cenaia è adagiato sul fondo della stessa con il peggior attacco e la peggior difesa. Sulla carta la partita non avrebbe storia ma come ben sanno gli amanti del calcio, non c’è mai nulla di scontato in uno sport dove le sorprese sono dietro l’angolo.

Per l’occasione si gioca sul neutro di Pontedera, impianto carino e sufficientemente ampio per ospitare l’evento, ai livornesi viene dedicato il settore destinato comunemente agli ospiti mentre i padroni di casa vanno ad occupare la tribuna. Si gioca di giovedì pomeriggio, non proprio il giorno ideale per una partita di calcio men che mai se questa riguarda il campionato di serie D che, ad onor del vero, rientra tra i campionati dilettantistici con tutto ciò che ne consegue: in primissima battuta ci sarebbe da considerare che i protagonisti in campo, per necessità, devono studiare o lavorare, ragion per cui potrebbero avere dei problemi ad essere presenti all’incontro. Forse rivalutare le proprie decisioni ed anteporre le esigenze di giocatori e tifosi alle mere logiche di mercato sarebbe un passo importante, per ritenersi interlocutori seri ed affidabili ma evidentemente il calcio, non da ora, presenta molte lacune da questi punti di vista.

Se qualche giocatore deve fare i salti mortali per presentarsi di giovedì pomeriggio a giocare una partita dilettantistica, anche per i tifosi le problematiche sono le medesime, ai livornesi vengono concessi cinquecento biglietti ed alla prova dei fatti alcuni di questi restano invenduti, peccato perché in altri giorni ed in altro orario la cornice di pubblico poteva essere diversa. Ormai sinceramente si fa poco caso anche a date ed orari della partita, siamo talmente assuefatti alla problematica che sembra di aver scoperchiato da tempo il vaso di Pandora. Al netto di tante belle frasi ad effetto, si preferisce un uovo oggi senza minimamente preoccuparsi dell’immediato futuro, la mancanza di programmazione è evidente e sotto l’occhio di tutti con alcuni risultati sportivi a livello nazionale che ne sono la prova evidente ed inconfutabile.

Nonostante la squadra ultima in classifica, in tribuna si presentano i Torboneros, un gruppo di giovanissimi che segue le sorti del Cenaia: la presenza è assicurata ma a livello vocale non si fanno sentire. Complimenti comunque per essersi imbarcati in questo progetto, se persevereranno nell’intento ci sarà solo da applaudirli per la costanza dimostrata.

I livornesi sono i protagonisti del pomeriggio e non poteva essere altrimenti, il sostegno risulta continuo così come lo sventolio di un paio di bandieroni ma la squadra in campo delude e non poco, riuscendo ad agguantare soltanto un pareggio che può significare definitivamente l’addio ai sogni di gloria di una eventuale promozione. A fine partita è palese l’amarezza che serpeggia nel settore ma nonostante questo non parte la contestazione ad una squadra che palesa limiti tecnici non indifferenti. A tenere in vita la speranza della promozione resta la matematica e quel miracolo sportivo che non può essere escluso. Ma di miracolo bisogna necessariamente parlare. Nei miracoli tocca necessariamente sperare.

Valerio Poli