Ultima giornata di regular season, Cento si gioca la salvezza diretta, Forlì invece è già sicura di un posto nei playoff, ma punta a migliorare la posizione in classifica. Per quanto la posta in palio sia diametralmente diversa, il clima al palazzetto è comunque da brividi.
Il PalaSavena è un catino bollente: sold out in poche ore, eccezion fatta per il settore ospiti, occupato da circa un centinaio di tifosi forlivesi. La curva di casa prende possesso dei suoi spazi con largo anticipo, inizia a cantare ben prima della palla a due e trasforma l’attesa in una piacevole anteprima di quello che poi sarà il clima durante la gara.
Quando il match comincia, la differenza si vede e si sente. Cento domina in campo, ma il merito non è solo dei cinque sul parquet: c’è un sesto uomo a spingere, incitare, caricare ogni possesso. Il tifo è incessante, un muro di cori e battimani che non conosce pause. È una partita a senso unico, ma sugli spalti lo spettacolo è doppio.
Dall’altra parte, i tifosi di Forlì iniziano in sordina, poco più di una decina all’ingresso. Solo dal secondo quarto parte il tifo organizzato: tamburo, megafono, cori contro la curva di casa. Nonostante il punteggio non sorrida mai alla loro squadra, i forlivesi non smettono di sostenere i loro colori, restando compatti fino alla fine.
Il suono della sirena sancisce una vittoria netta per Cento e, soprattutto, una salvezza sudata che ha il sapore di un trionfo. È festa grande: scatta una pacifica invasione di campo, foto di gruppo con la squadra, abbracci, lacrime, applausi. Una serata da ricordare.
Qualche scintilla nel post partita tra le due tifoserie, con scambi di offese che costringono la sicurezza e le forze dell’ordine a intervenire per scortare i tifosi ospiti fuori dal palazzetto, evitando tensioni ulteriori.
Per Cento, ora è tempo di vacanze e meritato riposo. Per Forlì, invece, comincia la corsa alla Serie A: i playoff si annunciano infuocati, con squadre blasonate come Rimini, Cantù, Fortitudo Bologna e tante altre pronte a darsi battaglia. Ma si sa, in questi spareggi da dentro o fuori può succedere sempre di tutto. L’appuntamento con la storia è solo rimandato… di qualche settimana.
Luigi Bisio


























